Pare oramai certa la riconferma di Massimiliano Fedriga alla guida della Regione Friuli Venezia Giulia: chiusi i seggi alle 15, i primi exit poll attribuiscono al governatore uscente già il 59,7% dei voti. E Massimo Moretuzzo, candidato della coalizione di centrosinistra è fermo al 32,76%. Ma la vera sorpresa è rappresentata da Giorgia Tripoli la candidata dal fronte antigovernativo guidato da Italexit (3,5% alle politiche in Fvg) e composto anche da altre forze antisistema. È lei infatti la terza candidata più votata e stacca Alessandro Maran del cosiddetto Terzo polo (fermo sotto la soglia di sbarramento del 4%). Giorgia Tripoli è data intorno al 5% e con una posizione di radicale critica tanto della sinistra quanto della destra: di fatto diventa la vera opposizione in un quadro politico dove entrambi i fronti fingono di litigare, salvo poi marciare compatti sulle fallimentari politiche economiche e sociali che hanno portato il Paese in un pantano che ha soprattutto il nome di Europa. Dagli scranni del Consiglio regionale, dove evidentemente siederà, l’avvocatessa quarantenne di Udine porterà avanti le istanze della proposta e insieme della protesta e a nulla servirà il puerile tentativo di etichettarla come no-vax perché di molto più si tratta. Assieme ad altri avvocati, Giorgia Tripoli si è a lungo battuta ed esposta a tutela delle libertà delle persone durante l’emergenza sanitaria da Covid 19. (Continua a leggere dopo la foto)
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Eletta con la lista “Insieme liberi”, Giorgia Tripoli si colloca al di là di una dicotomia che oggigiorno è sempre più sfumata: “Destra e sinistra sono entrambe sorde: non hanno più senso”, ha dichiarato a Il Piccolo, quotidiano di Trieste. Il suo scopo è “riunire e rappresentare coloro che in questi anni si sono opposti alle imposizioni di istituzioni invadenti e spesso liberticide, andare oltre le emergenze per delineare una nuova organizzazione sociale, economica, giuridica e istituzionale”. La coalizione composta da Italexit e dalle altre liste raccoglie esponenti del mondo no vax, no green pass, medici sospesi dal lavoro per mancate vaccinazioni, ma anche sindacati indipendenti e associazioni del settore solidale, esponenti di partiti in minoranza nei comuni. “Non siamo un’accozzaglia di movimenti, ma cittadini liberi contro la globalizzazione e il mondialismo che hanno ridotto la gente al precariato”, ancora nelle parole della giovane candidata. (Continua a leggere dopo la foto)
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E ancora: “Chi dice che noi siamo solo no vax non ha capito un cavolo. Noi siamo una forza antisistema perché siamo contro il modo di fare della politica che si occupa degli interessi delle lobby e non quelli dei cittadini. Io ho sempre votato Lega, ma ne sono rimasta delusa. Fedriga durante la pandemia non ha pensato ai cittadini, gli faremo un’opposizione dura”. Idee chiarissime e piglio combattivo. “Rimettere l’umano al centro”, uno degli slogan più efficaci della campagna, si precisa anche nei punti del suo programma, per come ella stessa li ha declinati: rafforzamento dell’autonomia regionale, affermazione del Friuli Venezia Giulia come terra di pace, rilancio del sistema sanitario pubblico, sostegno alla piccola impresa soffocata dalle multinazionali. Ecco i dati forniti dalla Regione Fiuli Venezia Giulia alle ore 17: 19% delle sezioni scrutinate, Fedriga al 60,7%
Con 259 sezioni friulane scrutinate su 1360, il candidato del centrodestra Fedriga è in testa con il 60,68%. Seguono Moretuzzo (centrosinistra-M5s) col 31,96%, Tripoli (Insieme liberi) col 4,79%, Maran (Azione-Iv-+Europa) col 2,57%.
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