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“Siamo persone e non codici ateco. Abbiamo bisogno del nostro lavoro e di dignità”. Lettera al Presidente del Consiglio

Pubblicato il 30/12/2020 11:34

Continuiamo a riceve e pubblicare le numerose testimonianza che arrivano da parte di persone abbandonate e tradite dal governo.

“Buongiorno Sig. Presidente. Ha passato un Buon Natale? Io bene, l’ho trascorso in famiglia quest’anno e non al mio ristorante, perché chiuso. In allegato le ho messo le foto del mio locale e le foto della merce che dovrò buttare o mangiare io, perché quando si chiude un ristorante non si abbassa la saracinesca e basta! No no.. ci sono un po’ di altre cose dietro la facciata di un ristorante: frigoriferi con tutti i prodotti per la linea (la linea è tutto quello che serve per il nostro menù), frigoriferi pieni di carne verdure, formaggi, merce deperibile (si chiama) e lo dice la parola stessa. Quindi merce che va a male se non consumata in determinati periodi.

Poi c’è la macchina del caffè, il frigorifero con i vini, il frigorifero con i dolci (anche quelli deperibili). Poi ci sono i freezer con le merci acquistate appositamente per il Natale e non utilizzate perché siamo chiusi. Poi ci sono i fusti del vino alla spina che sono deperibili pure quelli se non consumati in tempi brevi. Tutto questo c’è dietro a una facciata del ristorante! Non siamo un negozio di scarpe di abbigliamento, non siamo parrucchieri (che sono sempre aperti per il bene della persona).

Noi quando riapriamo non tiriamo solo su una saracinesca e diamo una spolverata al negozio… No Sig. Presidente, noi dobbiamo acquistare la merce, giorni prima fare una linea, stare in cucina giorni interi perché tutto sia pronto in maniera impeccabile all’apertura. Puliamo le nostre sale e facciamo il ricambio d’aria, puliamo con attenzione e abbiamo i gel per le mani. In tutto il locale ci atteniamo ai protocolli. I nostri tavoli sono distanziati e nei nostri ristoranti non facciamo assembramento (magari il bar si, ma noi siamo messi al loro pari ingiustamente).

Accogliamo i clienti con il sorriso dietro a una mascherina ma dagli occhi si vede che sorridiamo e che siamo felici di accoglierli nella “nostra casa” perché il cliente nei nostri ristoranti si deve sentire a casa. Il Delivery lo lasciamo fare alle pizzerie noi siamo per l’accoglienza! Però tutto questo ci è stato negato. Un virus che esiste che fa morti e su questo siamo tutti d’accordo.

Ma io ho bisogno del mio lavoro e della mia dignità. E come me tutte le persone che fanno parte di questo settore. Siamo persone non codici Ateco se lo ricordi Sig.Presidente! Un’altra cosa e poi concludo. Visto che sono stati stanziati 645 milioni di euro per le categorie chiuse come la mia e ha detto che sarebbe arrivato il “ristoro” (io preferisco chiamarlo indennizzo) al 100% del decreto Rilancio di aprile, ci stiamo tutti chiedendo quando saranno erogati sui nostri conti, perché oltre alle tante parole vorremmo anche i fatti! Intanto grazie per l’attenzione e auguro a lei e famiglia un Buon Anno 2021 nella speranza di un anno migliore per tutti.”