Di seguito riportiamo la lettera inviataci da uno dei nostro lettori.
Ciao Gianluigi, leggo spesso di queste tue battaglie con questo governo di inetti, ai quali ho scritto più volte senza fortuna. Ti scrivo per porre alla tua attenzione una anomalia abbastanza grave nel sistema dei ristori.
Oltre ad essere istruttore di Kicboxing e Pugilato nella mia palestra specializzata negli sport di combattimento, sono anche il titolare di un negozio specializzato nella vendita di articoli per questi tipi di sport.
Ora come ben saprai, gli sport di contatto e gli sport di combattimento sono fermi. Quindi la palestra è chiusa e come nella mia, anche in tutte le altre, si può lavorare solo con gli agonisti, ma questa è un’altra storia.
Essendo bloccata l’attività di questi sport, il mio negozio, che lavora direttamente con i praticanti di sport di combattimento e le palestre, risente in maniera pesante di queste chiusure.
Dopo il 25 Ottobre, tutti i politici facevano i pavoni e si riempivano la bocca con la parola “ristori” e soprattutto si dicevano vicini alla ristorazione ed alla sua filiera di fornitori e sappiamo tutti come stanno andando le cose, ma almeno i ristori per loro ci sono, pochi ma ci sono.
Per la mia categoria NO! Ti assicuro che di negozi come il mio ce ne sono molti: basti pensare non solo ai negozi specializzati nella vendita delle protezioni per gli sport di combattimento, ma anche a quelli che vendono per esempio articoli per il rugby, il basket, il calcio, la danza, anch’essa ferma, etc.. Purtroppo noi, non abbiamo diritto a nessun ristoro. Perché? Non lo so e non perché siamo aperti, ma semplicemente perché non ci hanno incluso. Per come la vedo io, questa classe politica, talmente lontana dalla realtà, banalmente non ci ha pensato. Io però non sono stato con le mani in mano, ho scritto: email, pec, post sui social, risposte a politici su facebook, ma questo oltre a qualche inopportuno commento non ha portato a nulla. Non mi resta che andare sotto il parlamento con un megafono…
La CONFCOMMERCIO, in teoria rappresentante sindacale dei commercianti, il 20 Dicembre mi ha risposto così “Prima di tutto devono essere tutti soci Confcommercio; poi possiamo fare un documento scritto con le vostre istanze alla Federazione Nazionale Moda (voi comunque siete del settore Abbigliamento) e sottolineare il vs particolare inquadramento come codice ateco. La situazione è complessa e vige quanto determinato dal ministero della salute ma credo che fare gruppo sia sempre un’opportunità imprenditoriale anche senza pandemia”. Quindi in sostanza se non paghi, non si può fare nulla e di questo periodo tirar fuori anche solo 300€ è pesante.
Oltre a tutto ciò, non avendo, come commerciante diritto a nessun aiuto, allora ho fatto domanda per ottenere almeno il ristoro come collaboratore sportivo avendone pieno diritto, ma siccome avevano trovato delle cose che non andavano bene, fino al 23 Dicembre , giorno in cui ho potuto integrare la documentazione mancante, non ho saputo nulla. Il 18 Gennaio chiamo Sport e Salute e mi dicono che la mia domanda è stata approvata e che avrei ricevuto il ristoro di Ottobre entro il 23 di Gennaio 2021. Bene ora siamo al 2 Febbraio ed io non prendo stipendio da Ottobre, ed avendo esaurito tutti i risparmi per pagare il dipendente ed una parte dei fornitori, sono in grave crisi.
Ora io mi chiedo: come bisogna fare per avere ascolto dai politici?
In tutto ciò, tra poco partirà la lotteria degli scontrini: indovina a chi va il cetriolo? Sempre ai commercianti. Dopo aver dovuto cambiare il registratore di cassa (è vero abbiamo avuto un credito di imposta di 250€ ma ne abbiamo dovuti tirar fuori altri oltre quelli che poi ci sono stati abbonati), lo abbiamo dovuto aggiornare (70€), aggiornare di nuovo 50€ ed ora dobbiamo installare un firmware che consente di poter far partecipare alla lotteria degli scontrini i nostri clienti (se ci rifiutiamo il cliente può segnalarci alla guardia di finanza, roba da Romania ai tempi di Ceaosescu…) e probabilmente dovremo compare un lettore di codici a barre per evitare di fare manualmente l’invio tramite registratore di cassa. Tutto questo per combattere l’evasione, che secondo il senso comune, è tutta dei commercianti “che non fanno scontrini, evadono, rubano e mangiano i bambini…”. Si è vero, i commercianti non sono puri, ma non penso che siano loro il principale problema dell’evasione. Se proprio vogliamo combatterla allora la lotteria facciamola fare anche a chi paga in contanti: cerchiamo di capire come mai c’è gente che va in giro con mazzette da 100€, abiti firmati, orologi costosi e magari non ha un reddito. Ma come si può pensare in questo momento di crisi nera di obbligare i negozianti a spendere questi soldi? Senza contare le commissioni bancarie.
Non sarà che in parlamento ci sarà qualche politico che vende registratori di cassa?
A marzo come commerciante e come uomo mi sono sentito umiliato per aver ricevuto 600€, meno di uno che percepisce il reddito di cittadinanza e che magari lavora in nero: eppure io pago le tasse (o ci provo… ora non ce la faccio), rischio, assumo, spendo, faccio girare l’economia, ma per ora a girare sono altre cose.
Possibile che del caso dei negozi sportivi ne abbia parlato solo una testata, VareseOnLine?
Hanno elargito come era giusto che fosse, ristori a destra e manca (ti invito per curiosità ad andare a vedere quali sono i codici ateco aventi diritto ai ristori, alcune categorie lasciano davvero spazio a malignità) ma a chi fa parte dell’indotto di settori fermi, NO.
Ti scrivo perché io ed altri miei colleghi ed amici negozianti, non abbiamo nessuna possibilità di farci ascoltare, e la speranza che qualcuno possa dare spazio alle nostre grida di richieste d’attenzione da parte dei politici è forte anche se finora nessuno o quasi se ne è interessato.