Le consulenze esterne che ora vengono a galla fanno preoccupare Ursula von der Leyen, la nuova presidente della Commissione europea. Si parla di fatti relativi al suo precedente incarico, quando era ministra della Difesa della Germania. Spese per circa 155 milioni di euro solo nei primi sei mesi dell’anno. Oggi il ministero ha dovuto rendere noto l’esborso sostenuto nella prima metà del 2019.
Una cifra, 155 milioni di euro, di poco inferiore a quella spesa da tutti gli altri ministeri messi assieme (178 milioni di euro). E quindi adesso al Bundestag potrebbe essere chiamata a riferire proprio la presidente della Commissione europea. Sarebbe dunque interrogata.
Si indaga sui contratti per le consulenze esterne negli anni precedenti: in particolare, von der Leyen è accusata dall’opposizione di aver aggirato le norme sugli appalti pubblici, gestendo le consulenze in modo poco trasparente e meritocratico, affidandole agli amici degli amici.
Analizzando 56 su 375 contratti nel periodo 2015-2016, la Corte dei Conti federale ha stabilito che nella maggioranza dei casi il ministero della Difesa non ha fornito una giustificazione sufficiente, mentre in più di un terzo dei casi l’assegnazione è avvenuta in modo irregolare.
Il ruolo di von der Leyen nella vicenda resta però incerto. Lei stessa a novembre ammise degli errori commessi nella selezione dei consulenti per via dell’esigenza impellente di ammodernare l’esercito tedesco. D’altronde il ricorso a consulenze esterne è stato il modus operandi della neo-presidente della Commissione Ue fin dal suo arrivo al dicastero.
Solo nel 2015 e nel 2016 sono stati spesi almeno 200 milioni di euro per consulenti esterni. Per riformare l’esercito tedesco la Von Der Leyen assunse Katrin Suder come segretario degli armamenti. La donna era stata in precedenza una top manager presso la società di consulenza McKinsey. Suder, portò con sé un suo collega, Gundbert Scherf.
Durante questo periodo, aumentò considerevolmente il ricorso alle consulenze esterne. Non solo da McKinsey, ma anche da Accenture, nota società di consulenza gestionale e servizi tecnologici. Così, solo le spese per Accenture passarono velocemente dai 459mila euro del 2014 a 4,2 milioni nel 2017 e 20 milioni nel 2018.
In corso ci sono anche altre indagini.
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