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Le farmacie pagano per evitare i processi. La cifra monstre per chiudere la bocca alle vittime dei loro disastri

Pubblicato il 09/11/2022 20:07

Terremoto nel mondo della farmaceutica. Il 2 novembre tre tra le più grandi catene di farmacie statunitensi hanno accettato di pagare 13,8 miliardi di dollari per chiudere le numerose cause a loro carico legate all’abuso di oppiodi nel Paese. Si tratta di CVS, Walgreens e Walmart. Nello specifico CVS ha dichiarato di aver patteggiato per circa 5 miliardi di dollari, da risarcire in maniera dilazionata entro i prossimi 10 anni. Anche per Walgreens si registra una cifra monstre: ben 5,7 miliardi in 15 anni, mentre Walmart pagherà 3,1 miliardi. Come sottolinea L’Indipendente nel riportare la notizia, rimane il fatto che, nonostante l’accordo palesemente finalizzato all’evitare di finire sul banco degli imputati, nessuna delle società coinvolte ha concretamente ammesso di aver compiuto degli illeciti.
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Benché il patteggiamento non sia una cosa poi così inusuale, resta comunque un tema clamorosamente controverso: “La conclusione raggiunta – essendo CVS, Walgreens e Walmart le tre più grandi farmacie al dettaglio degli Stati Uniti – metterà praticamente a tacere la maggior parte delle cause legate alle presunte colpe delle catene di distribuzione nell’aver alimentato l’abuso di sostanze stupefacenti per ragion idi profitto”, sottolinea L’Indipendente. Dopo il raggiungimento dell’accordo, rimarranno di fatto aperti soltanto i provvedimenti a carico degli operatori farmaceutici più piccoli e locali. Dunque, nonostante il piccolo passo in avanti dello scorso agosto, dove un tribunale federale dell’Ohio aveva condannato le tre società a pagare 650,5 milioni di dollari, riconoscendo loro il ruolo di protagoniste nella crisi degli oppioidi in tutti gli Stati Uniti, tutto si conclude con quella che si può definire una maxi-multa.
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La dipendenza da sostanze oppiacee è ancora oggi una grossa piaga per gli Stati Uniti d’America (e non solo. I Centri per la prevenzione ed il controllo delle malattie (CDC) sostengono che dal 1999 al 2019 gli oppioidi abbiano causato nello Stato almeno mezzo milione di morti per overdose. Cifre agghiaccianti. Le catene farmaceutiche sono state individuate come responsabili ed accusate di aver venduto farmaci oppioidi in grande quantità senza fare gli opportuni controlli, omettendo di avvisare i clienti sui rischi a cui andavano incontro. Gli oppioidi, infatti, “sono composti che derivano dall’oppio, che si legano a recettori presenti principalmente nel sistema nervoso e che, se non opportunamente dosati, creano molta dipendenza”, scrive L’Indipendente. Dunque, si può diventare dipendenti anche dai farmaci che li contengono, ricordate Dr. House?
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Quello degli oppiacei è un tema caldissimo in ambito farmaceutico: chi ne fa uso si ritrova in breve tempo ad dover necessariamente aumentare il dosaggio per sentirne gli effetti e per combattere assuefazione e astinenza. Tramite la somministrazione incontrollata di farmaci contenenti queste sostanze, dunque, si creerà in poco tempo un vero e proprio esercito di soggetti dipendenti da quello specifico prodotto. Ora l’America pensa a passare all’incasso dei 13,8 miliardi pattuiti, non premurandosi delle persone già totalmente assorbite da questo tunnel. Sono molteplici le catene di farmacie e le case farmaceutiche coinvolte in scandali simili, ma sempre più spesso accordi in denaro evitano che si arrivi ad un vero e proprio processo. Nel giugno del 2021, ad esempio, la società farmaceutica statunitense Johnson & Johnson ha pattuito di pagare 230 milioni di dollari allo Stato di New York, raggiungendo un compromesso per evitare di finire in tribunale. Ne parlammo già nel 2019 su queste pagine.

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