Ci sono primati dei quali andare orgogliosi, da sfoggiare con fierezza. E altri dei quali vergognarsi senza farne parole. A questa seconda categoria appartiene quello dell’Irpef alle stelle, guarda caso conquistato proprio dal nostro Bel Paese. Il confronto con gli altri Stati europei è impietoso e arriva proprio mentre sta entrando nel vivo il confronto sulla riforma fiscale nel governo giallorosso. I dati arrivano dal Sole 24 Ore, che ha messo a confronto la tassazione sui redditi personali italiani con quella di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
Lo studio parte dal presupposto di immaginare le condizioni di un contribuente nei diversi Paesi, calcolando le richieste fiscali nei suoi confronti. Modificando il suo status e le spese per la famiglia, il risultato non cambia: lo Stato in cui andrebbe a pagare di più resta sempre e comunque l’Italia. Un dipendente con famiglia a carico versa oggi nello Stivale circa 7.215 euro l’anno, 6.695 di Irpef e 520 per i dividendi. In Spagna, nazione che più di tutte le altre si avvicina a noi in questa spiacevole classifica, il totale si ferma a 5.402. Scendendo giù si arriva fino alla Francia, dove la spesa è addirittura di soli 600 euro grazie al “quoziente famigliare” che valorizza la presenza di coniuge e figli per azzerare il prelievo sul reddito personale e ridurre le imposte dovute.
I dati segnalano un miglioramento nel nostro Paese nel corso degli ultimi, segno che la situazione di difficoltà si trascina ormai da tempo. Ma evidenziano allo stesso tempo un dislivello forte e ancora facilmente percepibile. Anche immaginando, nella simulazione del Sole 24 Ore, che il lavoratore sia un lavoratore dipendente e single, l’Italia mantiene il suo triste primato: il nostro Irpef vola infatti a 8.863 euro, cifra alla quale bisogna poi aggiungere 780 euro di tassazione sui dividendi. Le cose peggiorano in Francia, dove il totale si mantiene comunque ben al di sotto del nostro: 4.654 euro.
Una situazione alla quale dovrà guardare con attenzione il governo, che dovrà focalizzarsi soprattutto su una stortura non da poco: l’Irpef italiana si fa di colpo meno pesante, infatti, quando si guarda all’aliquota massima, applicata sui redditi alti. Nel resto d’Europa sono frequenti, di contro, aliquote più alte che scattano in genere a soglie di reddito superiori ai soli 75 mila euro che fanno partire l’ultimo scaglione italiano.
Ti potrebbe interessare anche: https://www.ilparagone.it/banche-mercati/banche-tedesche-aiutino-del-governo-per-deutsche-bank-e-commerzbank/