Vai al contenuto

Morto Piero Angela, addio ad un mito della TV: “Ha inventato l’informazione scientifica televisiva”

Pubblicato il 13/08/2022 12:21

È morto Piero Angela. L’annuncio arriva dai canali social del figlio Alberto: “Buon viaggio papà”. Piero Angela aveva 93 anni, ma fino alla fine è stato presente e attivo: “Il mio corpo è come una macchina: il motore avrà anche 80.000 chilometri, ma il guidatore ha solo 45 anni” diceva di lui e della sua veneranda età. È stato il più grande divulgatore scientifico della televisione italiana, nonché conduttore, saggista, scrittore, giornalista. Le sue trasmissioni hanno rivoluzionato il modo di raccontare la scienza, la storia e hanno rafforzato il genere documentaristico, arricchendo il bagaglio culturale italiano. Alberto Angela, suo figlio, ne ha seguito le orme.
(Continua a leggere dopo la foto)

Chi era Piero Angela

Piero Angela è nato a Torino il 22 dicembre 1928, suo padre Carlo è stato nominato Giusto tra le nazioni per aver salvato numerosi cittadini ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Fin da giovane coltiva la passione per l’arte, la musica, la scienza. Eternamente curioso, la sua mente scorreva le parole di libri per scoprire le meraviglie del mondo. Il suo primo lavoro nell’ambito giornalistico è con il Giornale Radio, poi nel 1954 con l’avvento della televisione, passò al telegiornale e poi iniziò il suo sodalizio con la Rai prima come corrispondente da Parigi e poi come conduttore, nel 1968, della prima edizione del Telegiornale Nazionale delle 13:30. Negli anni ’70 inizia la sua carriera come divulgatore scientifico prima con “Destinazione Uomo” e poi nel 1980 con Quark, diventato poi SuperQuark. La sua carriera è costellata di grandi successi: Il pianeta dei dinosauri, Viaggio nel cosmo e Ulisse – il piacere della scoperta.
(Continua a leggere dopo la foto)

Alcune curiosità sul grande divulgatore

Sarà ironico, ma Piero Angela non ha mai conseguito una laurea, benché gliene siano state conferite ben 8 ad Honoris Causa. Nel 2018 poi è stato insignito del titolo Torinese dell’anno per aver da sempre “rappresentato lo stile torinese dell’impegno e della passione per il lavoro (…) attraverso un linguaggio accurato ma comprensibile e soluzioni innovative di comunicazione che hanno rivoluzionato il mondo della divulgazione scientifica”. Eccellente pianista, prima di diventare un giornalista full time si esibiva nei jazz club di Torino. Un pezzo di storia destinato a rimanere nella memoria collettiva dell’intero Paese.

Potrebbe interessarti anche: Salman Rushdie accoltellato alla gola a New York. Gli Ayatollah gliel’avevano giurata: “Gliela faremo pagare”

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure