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Salman Rushdie accoltellato alla gola a New York. Gli Ayatollah gliel’avevano giurata: “Gliela faremo pagare”

Pubblicato il 12/08/2022 18:44

Il noto saggista indiano naturalizzato britannico Salman Rushdie è stato accoltellato più volte a Chautauqua, nello stato di New York, prima che parlasse a un evento pubblico. L’aggressione è avvenuta poco fa, intorno alle 11 ora locale (le 17 in Italia). Un giornalista dell’Associated Press presente all’evento ha raccontato di aver visto un uomo salire sul palco della Chautauqua Institution, per poi iniziare a colpire Rushdie mentre veniva presentato.
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L’aggressione sul palco

Secondo alcune testimonianze dei presenti, l’autore è stato ferito più volte e poi è caduto a terra. L’uomo che lo ha aggredito è stato subito fermato. La persona che doveva dialogare con Rushdie sul palco è stata anch’essa colpita in modo lieve. «Stiamo gestendo un’emergenza. Non posso dare dettagli ulteriori», ha detto un portavoce della Chautauqua Institution contattato da Reuters. Le persone presenti hanno subito urlato «C’è battito, c’è battito», per attirare l’attenzione del personale medico. Come riporta il New York Times, l’endocrinologa Rita Landman — che era seduta tra il pubblico — si è alzata per aiutare e ha raccontato che non gli è stato praticato il massaggio cardiaco nonostante ci fosse una pozza di sangue sotto di lui. L’autore è stato trasportato con un elicottero in un ospedale locale, mentre sui social circolano foto che lo ritraggono su una barella aiutato dai soccorritori.
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La taglia sulla testa dello scrittore

Le tensioni tra lo scrittore ed alcune frange dell’integralismo islamico iraniano durano da molto tempo. Il suo libro «I versi satanici» è stato bandito in Iran dal 1988, poiché molti musulmani lo considerano blasfemo. Il romanzo è una storia fantastica ma chiaramente allusiva alla figura di Maometto. Un anno dopo l’uscita del libro, il defunto leader iraniano, l’ayatollah Ruhollah Khomeini, ha emesso una fatwa chiedendo la sua morte, reiterata nel febbraio 2008. Rushdie ha vissuto circa 10 anni sotto scorta. L’Iran ha anche offerto una ricompensa di oltre 3 milioni di dollari per chiunque uccida Rushdie. Lo scrittore non aveva dato peso alle minacce perché riteneva che non ci fosse nessuno interessato alla ricompensa, ma probabilmente la taglia sulla sua testa non è mai finita nel dimenticatoio.

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