«Non sono delatore di nessuno». Così scrive Enrico Mentana sui suoi social, inviperito per l’attacco di Francesco Corbelli pubblicato su La Verità. La vicenda è singolare. Il leader del movimento dei Diritti Civili, oscurato da Facebook per un post nel quale chiedeva una «task force per studiare e rendere pubbliche le gravi reazioni avverse ai vaccini anti Covid», aveva puntato il dito contro i fact checkers di Open, responsabili a suo dire di aver segnalato al social network di Mark Zuckerberg una notizia del tutto legittima, come «falsa, fuorviante e pericolosa». Effettivamente, gli autoproclamatisi “controllori della verità” del sito fondato da Mentana sono in partnership con Facebook e tutti noi abbiamo sperimentato punizioni e ban assolutamente privi di ogni logica e fondamento a causa delle segnalazioni di questi signori.
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Mentana attacca La Verità
La chiamata in causa di Mentana, però, ha indispettito (e non poco) il giornalista di La7, tanto da indurlo ieri a scrivere su Instagram insulti di ogni tipo contro il giornale che ha dato spazio a Corbelli, ovvero La Verità: «Incredibile falso. E per fortuna si fa chiamare La Verità. Non conto su rettifiche e scuse, conosco le abitudini della casa». Cattiverie gratuite lasciare a galleggiare nell’oceano del web. Perché? «Perché noi non siamo delatori di nessuno», risponde l’editore di Open. «Quel servizio era antipatizzante. Open non fa delazione, fa articoli che vorrebbero smentire delle fake news. Poi nessuno è infallibile. Inoltre Corbelli dice di aver rivolto una lettera aperta a me con domande specifiche sul tema. Sarà stata anche aperta ma a me non è mai arrivata. Di sicuro su questi argomenti Open non si è mai occupato di Corbelli».
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La risposta di Corbelli
Tutto parte da una denuncia di Corbelli sulla censura che Facebook gli avrebbe applicato, sospendendolo per 30 giorni e aggiungendo in seguito un supplemento di pena di altri 56 giorni di bassa visibilità dei post. Il leader del movimento Diritti Civili ha sottolineato che «La condanna si concluderà, guarda caso, dopo le elezioni. È un’evidente operazione di oscuramento. Censurare quell’articolo in cui chiedevo una commissione per approfondire un tema sanitario delicatissimo significa togliere la parola agli ultimi che difendo da 35 anni. Invece di accusare La Verità e il sottoscritto, Mentana dovrebbe intercedere presso Facebook per far togliere queste restrizioni vergognose. Mettere il bavaglio a chi è già senza voce, perseguitato, con la vita distrutta è un errore clamoroso. Perché nessuno parla delle 600 morti improvvise da giugno a oggi? Ma non riusciranno a fermarci, perché la verità è come un fiume, la puoi arginare da una parte ma dall’altra deborda, inonda».
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Le domande a cui Mentana non ha risposto
La richiesta di una commissione fu fatta da lui in marzo in un’intervista a La Verità. Allora rilanciò l’articolo sui social e non accadde nulla per tre mesi. Poi il fact checking e la conseguente censura di Facebook. «Perché adesso? Perché ci sono le elezioni e una parte politica molto potente ha cavalcato le vaccinazioni intensive ad ogni costo per due anni». Quanto alle domande poste da Corbelli a Mentana attraverso la famosa lettera aperta e mai arrivata sulla scrivania del direttore del tg La7, le principali sono: «È stato il fact checking di Open a segnalare a Facebook il post? Se sì, perché la richiesta sull’istituzione di un team di specialisti per le gravi reazioni avverse ai vaccini è stato ritenuto non in linea con gli standard della community? Se ha letto l’articolo, può indicare quali passaggi sono stati ritenuti falsi, fuorvianti e pericolosi tanto da meritare un intervento censorio? Lei considererebbe “pericolosa disinformazione” la richiesta di una struttura di scienziati ed esperti per dare assistenza e aiuto alle migliaia di persone colpite da reazioni avverse ai vaccini? Può far conoscere il suo pensiero sull’immane tragedia delle morti improvvise?».
La polemica conitnua
Il giornalista ha pubblicato proprio oggi un nuovo post di risposta sul suo profilo Instagram, scrivendo: «Siamo al patetico: adesso sarei io a accusare, mentre 24 ore fa lanciavano a me l’accusa del tutto falsificata di aver portato a una loro censura su Facebook. Diffamatori e svoltafrittata, questa la verità». Insomma, sembra che la polemica tra Enrico Mentana e La Verità sia destinata a non esaurirsi troppo presto…
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