Non ci sono soltanto Alessandro Di Battista e una parte del popolo pentastellato, a gridare allo scandalo dopo l’espulsione dal Movimento Cinque Stelle del senatore Gianluigi Paragone. La notizia ha infatti amareggiato anche i comitati a difesa di risparmiatori delle ex banche popolari del Veneto, gli stessi che avevano indicato il giornalista come figura ideale per presiedere la Commissione Banche e che ora parlano di un duro colpo. “Come una pugnalata al cuore” spiega il trevigiano Sergio Bonisiol dell’Associazione Don Torta attraverso le pagine del sito Vvox. Spiegando poi come Paragone era diventato, per i risparmiatori traditi dagli istituti, una figura di riferimento preziosa.
“Come risparmiatore e come persona mi sento veramente tradito dal Movimento 5 Stelle – ha spiegato Bonisiol – Quando ci sono state le elezioni a marzo 2018, fidandomi molto anche delle promesse di Di Maio, ho fatto propaganda per il Movimento, ho telefonato a tutti i risparmiatori, in pratica ho portato avanti una campagna martellante spiegando loro che era l’unica speranza che avevamo. I 5 Stelle si sono molto defilati, anzi raggiungerli e parlare con loro oggi è quasi impossibile. Il primo voltafaccia il Movimento lo aveva già fatto la scorsa estate, quando il Pd da nemico numero uno è diventato alleato di governo. L’espulsione di Paragone è un voltafaccia totale. Siamo veramente delusi. Un nostro associato ha il contatto diretto con il senatore, che non si era mai fatto negare. Avrà comunque il nostro appoggio, è l’unico che ci ha sorretto”.
Bonisol non cerca aiuta in una Lega all’opposizione e che, a suo dire, non si è mai schierata dalla parte dei consumatori veneti. “La Lega è fuori dal governo e comunque anche quando c’era giocava su due scacchieri diversi, come ha fatto Bitonci: a noi diceva una cosa e poi voleva l’arbitrato, si faceva negare. A parole i leghisti ci sono ma con i fatti… A febbraio dello scorso anno Di Maio e Salvini a Vicenza pareva ci dessero il cuore, invece come si dice passata la festa, passato il santo. Abbiamo due deputati nel Movimento 5 Stelle, Raphael Raduzzi e Alvise Maniero, ex sindaco di Mira, ma mi sembra abbiano poco peso. La preoccupazione prima era a mille, adesso a centomila”.
Paragone, insomma, era invece un’altra cosa: “Non aveva peli sulla lingua, avrà anche fatto degli errori ma cacciare una persona perché dice la verità è la cosa peggiore. In fin del conti la sua espulsione è come tradire sé stessi, perché il Movimento era nato sull’onda del malcontento, per portare pulizia e chiarezza nel mondo della politica. Invece si sono impantanati come tutti gli altri. Cosa faremo? Mi confronterò con Andrea Arman (Coordinamento Don Torta) , in questo momento abbiamo subito il colpo”.
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