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Il governo dovrà dire ai risparmiatori truffati che i rimborsi non arriveranno

Pubblicato il 14/05/2020 12:24

Rabbia e agitazione tra gli ex risparmiatori Carife, ancora in attesa del rimborso da parte del Fondo Indennizzo Risparmiatori istituito dal governo, teoricamente, per “indennizzare chi ha subito un pregiudizio ingiusto da parte di banche e controllate con sede legale in Italia”. Con la scadenza per presentare le domande fissata per il 18 giugno prossimo, e non più prorogata fino a settembre come si era ipotizzato in queste settimane, a preoccupare è la difficoltà con cui sarà possibile, sempre che si riesca nell’impresa, mettere le mani su quell’anticipo del 40% previsto sulla carta dal decreto Cura Italia.

Il governo dovrà dire ai risparmiatori truffati che i rimborsi non arriveranno

Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, ha infatti già fatto sapere di non volersi assumere rischi. Se il testo non sarà modificato, cosa ormai scontata o quasi, l’ente non anticiperà soldi che, senza che l’Agenzia delle Entrate abbia prima svolto verifiche su chi presenterà le domande, potrebbero essere distribuiti anche a chi non ne avrebbe diritto e potrebbero quindi, in futuro, chiamare la stessa Consap a rispondere per danno erariale. E i risparmiatori ingiustamente truffati e ancora in attesa di giustizia? Dovranno mettersi l’anima in pace e aspettare ancora, nonostante promesse e rassicurazioni di ogni tipo.

Il governo dovrà dire ai risparmiatori truffati che i rimborsi non arriveranno

Una notizia che ha fatto subito drizzare le antenne ai diretti interessati, naturalmente sul piede di guerra. Milena Zaggia, del Movimento Risparmiatori Traditi, ha tuonato attraverso le pagine della testata Estense: “Chi dirà ai risparmiatori truffati che i soldi del Fir non sono più disponibili? Che tutte le domande dovranno essere controllate dall’Agenzia delle Entrate con tempi lunghissimi prima di poter dar corso al piano di riparto Consap e di conseguenza agli indennizzi? Gli emendamenti ridepositati nel Decreto liquidità, 3 dal Pd e 1 dal M5s, dopo essere stati cassati in precedenza, sono stati dichiarati inammissibili e nulla è valso il ricorso da parte di chi li aveva presentati”.

Il governo dovrà dire ai risparmiatori truffati che i rimborsi non arriveranno

“Ora siamo rimasti con una legge ‘cerino in mano’, mancano pure i chiarimenti della Commissione tecnica dei 9 saggi per le tipizzazioni in via di completamento o aggiornamento. Il ministero delle Finanze e la politica – chiude Zaggia – devono provvedere alla semplificazione del controllo dei documenti, equiparandola agli altri contributi Covid, controlli post liquidazione”. Ancora una volta, il governo viene meno agli impegni presi, limitandosi a interventi lenti, inefficaci e dei quali forse non si vedranno nemmeno mai i frutti. Non certo quello di cui avrebbe bisogno un Paese messo in ginocchio dall’emergenza sanitaria e disperatamente alla ricerca di rialzare la testa.

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