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Alitalia, le cifre reali: persi 9,2 miliardi in 45 anni. Ogni giorno vengono bruciati 900mila euro

Pubblicato il 04/11/2019 10:14 - Aggiornato il 18/11/2019 15:11

Nel vortice che stra travolgendo Alitalia è lecito porsi una domanda: quali sono le cifre reali? Non quelle che riguardano il salvataggio o il passaggio di proprietà, ma quelle relative alle perdite. Oggi Gianni Dragoni su Il Sole 24 Ore mette nero su bianco numeri che fanno drizzare i capelli. Risulta che Alitalia ha già bruciato circa 837 milioni di euro di liquidità da quando è nella gestione commissariale. Cioè la gestione che avrebbe dovuto “salvarla”. Ogni giorno Alitalia brucia circa 900mila euro. Un’enormità.

Questo va avanti da 913 giorni. La gestione commissariale è cominciata infatti il 2 maggio 2017. E questi sono i calcoli elaborati dal Sole 24 Ore sulla base dei dati disponibili. Dati piuttosto scarni, perché – si legge nell’articolo – “i commissari di Alitalia (Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo) pubblicano poche informazioni sull’andamento economico-finanziario e patrimoniale della compagnia. Non sono tenuti per legge a pubblicare un bilancio consuntivo annuale, e infatti non lo pubblicano”.

La compagnia – ricordiamolo – è tenuta in vita con soldi pubblici. La cessione non c’è ancora stata né è sicuro che ci sarà, ma i soldi sono finiti. “Alitalia non è in grado di restituire i 900 milioni, non ha versato al Mef neppure gli interessi per 145 milioni maturati fino al 31 maggio scorso, poi cancellati per il periodo successivo dal ‘decreto Crescita’ del precedente governo, che ha anche abolito il termine per il rimborso dei 900 milioni (era il 30 giugno)”. Ma andiamo alle cifre reali: “Il 28 aprile 2017 Alitalia aveva in cassa 74 milioni. Con il commissariamento ha dovuto subito depositare 103 milioni in garanzia alla Iata. Inoltre fino al 31 dicembre 2018 (ultimi dati pubblicati) ha dovuto dare ulteriori depositi cauzionali per hedging e flotta per 34 milioni, che si aggiungono ai 56 milioni di depositi già presenti al 2 maggio 2017”.

Si legge ancora nell’articolo del Sole 24 Ore: “Se si sommano i 74 milioni di liquidità ai 900 milioni del prestito e si sottraggono i 137 milioni di depositi aggiuntivi fatti dai commissari, residua una somma di 837 milioni: questa è la liquidità bruciata nei due anni e mezzo del commissariamento fino ad oggi”. Intanto, il governo ha inserito nel decreto legge fiscale un nuovo finanziamento statale ad Alitalia. Nella bozza originaria il “prestito” era di 350 milioni. Nel testo finale è salito a 400 milioni”.

Conclude Dragoni: “Con questo ulteriore prestito e calcolando gli interessi sul precedente finanziamento fino ad oggi, salgono a 9 miliardi e 200 milioni i costi di Alitalia per lo Stato e gli italiani in 45 anni di vita. In sostanza, con la gestione commissariale la gestione di Alitalia ha continuato a perdere come prima, il conto economico (che i commissari non pubblicano) secondo stime è in rosso per circa 500 milioni all’anno. Infine va dato conto, anche se il dato non è ufficiale, che per i commissari sarebbe stato fissato un compenso totale lordo di 10 milioni di euro, da dividere”.

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