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“Stangata sui mutui”, la denuncia del Codacons: ecco quanto pagheremo in più per i rialzi della Bce

Pubblicato il 21/02/2023 17:49 - Aggiornato il 23/06/2023 11:53

La stretta al credito, il cosiddetto credit crunch, che la Bce sta imponendo negli ultimi mesi risulta talmente controproducente che si sospetta circa la buona fede di tali misure. Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha già comunicato che la stretta monetaria proseguirà anche nel mese di marzo, con un nuovo rialzo di 0,50 punti base. Pur se la stretta al credito insiste in funzione anti-inflazione, le ricadute sono esiziali, particolarmente per un’economia fragile come la nostra. In specie, sono i mutui a tasso variabile che maggiormente ne risentono o ne risentiranno: allo stato attuale, come ricostruisce il Codacons, un mutuo a tasso variabile costa fino a 3.624 euro l’anno in più rispetto al 2021, mentre chi accende oggi un finanziamento a tasso fisso si ritrova a spendere fino a 3.144 euro annui in più rispetto a due anni fa. La simulazione dell’associazione degli utenti sul costo dei mutui, prima e dopo il rialzo dei tassi deciso dalla Bce, è stata riportata, tra gli altri, dal quotidiano Libero. Anche per un mutuo a tasso fisso, a seconda dell’importo e della durata, il costo mensile è aumentato in due anni da 150 euro a 260 euro per un costo annuale che rincara da quasi 1400 euro a oltre 3.100 euro. La situazione rischia di divenire esplosiva, sicché con una nota congiunta quattordici associazioni dei consumatori hanno denunciato che la decisione di aumentare i tassi di interesse assunta dalla BCE comporti “un conto salato” scaricato sulle spalle dei cittadini consumatori. (Continua a leggere dopo la foto)
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stangata mutui per rialzi Bce

L’azione sui tassi aumenta i costi dei prestiti e dei mutui bancari e aggrava il caro vita, sostengono le associazioni. Per i consumatori sono strumenti inadeguati davanti a una crisi straordinaria. In sostanza, in accordo con le simulazioni, emerge che nel settembre 2021, dunque prima della serie di rialzi della Bce, per un mutuo a tasso variabile da 150mila euro della durata di 30 anni il migliore Taeg sul mercato era pari allo 0,48% (con una rata mensile di 442 euro) mentre il tasso fisso registrava un Taeg dell’1,04% (e una rata mensile di 481 euro). Oggi, invece, per la stessa tipologia di finanziamento, la migliore offerta sul mercato prevede un Taeg del 3,16% e una rata mensile da 627 euro a tasso variabile; mentre per il tasso fisso Taeg 3,15%, dunque una rata mensile da 631 euro. L’incremento di spesa è notevole: pari, rispettivamente, a 185 euro in più e 150 euro in più per ogni mese. (Continua a leggere dopo la foto)

La stangata per le famiglie colpisce maggiormente chi ha acceso un mutuo da 200.000 euro della durata di 20 anni: qui, per il tasso variabile, il Taeg passa dallo 0,39% e una rata mensile pari a 858 euro del settembre 2021 sino al 3,62% di oggi e una rata mensile pari a 1.160 euro, con un incremento di spesa da 302 euro a rata.

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