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“Attacco all’Italia!” Gli “amici” europei truccano i dati e puntano ad affossarci. Ecco come li abbiamo pizzicati

Pubblicato il 18/08/2023 18:57 - Aggiornato il 18/08/2023 20:20

L’inflazione, che erode il potere d’acquisto e il valore dei nostri risparmi, e l’elevato debito pubblico, questa terribile combinazione, non riguardano certo solo l’Italia nell’attuale congiuntura storica, economica e politica, tuttavia per i “cugini” francesi solo i BTp italiani sono inaffidabili e da evitare: “troppo rischiosi”, dunque l’invito è quello di investire in prodotti stranieri. Tale invito è contenuto in un report rivolto agli investitori italiani da Axa, il colosso francese delle assicurazioni, che detiene il 10% di Monte dei Paschi di Siena, e che attraverso Axa Investment Management cura i portafogli dei clienti. Fa notare La Verità, al momento l’unica testata su cui leggiamo di questa notizia, che a parti invertite l’Eliseo avrebbe già protestato ufficialmente. Noi, invece, come avviene da anni, accettiamo che i capitali francesi acquisiscano importanti industrie e imprese italiane, e a prezzo di saldo, indebolendone l’economia interna, e accettiamo pure le lezioncine sulla gestione dell’immigrazione o, appunto, sul rendimento dei nostri titoli di Stato. (Continua a leggere dopo la foto)
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btp chi attacca report inesatto

Un report poco veritiero

E dunque, scrive Alessandro Tentori (foto in basso), chief investment officer di Axa IM Italia, nel report rioportato per esteso da MilanoFinanza: “Oggi i BTp decennali rendono quattro volte più di fine 2021, collocandosi in area 4,2-4,4%, tuttavia la performance complessiva dei BTp lascia un po’ perplessi, perché il livello di rendimento potrebbe non essere sufficiente a contrastare l’impatto dell’inflazione sull’investimento”. Eppure, lo spread, questo spauracchio che abbiamo imparato a conoscere negli anni, è stabile da mesi; da ottobre dello scorso anno sino alla fine di aprile, inoltre, le sottoscrizioni di titoli pubblici – i Btp Futura e Valore – sono aumentate di 64 miliardi di euro e rappresentano ben l’11% del debito. Ma il report stesso prosegue nel promuovere per i clienti italiani la diversificazione del portafoglio: “Se paragoniamo l’indice di performance dei titoli di Stato italiani alla performance di altri emittenti vediamo che non è tutto rosa e fiori. Basta concentrarsi sul periodo di rialzo dei tassi d’interesse (da inizio 2022 a oggi) per notare che non c’è stata una sovraperformance dell’Italia rispetto, per esempio, ai treasury americani o al rendimento offerto da altri Paesi europei”. Eppure, andrebbe sottolineato che “non è tutto rose e fiori”, per mutuare il lessico poco tecnico di Axa Investment Management, neppure “negli altri Paesi europei” di cui si parla nella lettera agli investitori: dalla Germania in forte crisi alla – un tempo “frugale” – Olanda, le cui esportazioni quest’anno sono notevolmente diminuite. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il consiglio degli analisti

Il consiglio degli analisti di Axa è di concentrarsi sul settore delle emissioni corporate, “che per il momento, gode ancora di ottima salute, favorendo le obbligazioni investment grade, con un mix di obbligazioni indicizzate all’inflazione”, oltre a guardare all’high yield (obbligazioni ad alto rendimento) e al settore dell’Equity, ovvero gli asset liberi da gravame, cioè da debiti.

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