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Zingaretti: “Draghi promuoverà un’ulteriore cessione di sovranità all’Ue”

Pubblicato il 10/02/2021 14:15

Nicola Zingaretti è stato tra i primi a saltare sul carro di Mario Draghi, incensato in queste ore da quasi tutti i partiti italiani come “unico, possibile salvatore dell’Italia”. Quella stessa Italia che l’ex presidente della Bce ha contribuito a svendere ai grandi finanzieri dal panfilo Britannia, in realtà. Ma di questo passato, evidentemente molto remoto, nessuno pare avere più memoria. Mentre il carro dell’annunciato vincitore si affolla sempre più, contando ormai anche la presenza di Grillo e Salvini, il leader del Pd ha anticipato quello che sarà il percorso del nuovo esecutivo. Sempre più asservito, ovviamente, alla Troika.

Zingaretti: "Draghi promuoverà un'ulteriore cessione di sovranità all'Ue"

Come spiegato al termine delle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, infatti, Zingaretti ha delinato una futura “ulteriore cessione di sovranità” all’Europa. Un passaggio sul quale Draghi è già stato chiaro, anticipando così lo spettacolo al quale assisteremo del corso dei prossimi mesi: totale obbedienza ai diktat in arrivo da Bruxelles, con l’avallo dei principali esponenti politici italiani. A partire, ovviamente, proprio dal Pd.

Zingaretti: "Draghi promuoverà un'ulteriore cessione di sovranità all'Ue"

Secondo Zingaretti, la strada di un’ulteriore cessione di sovranità permetterà “un’integrazione politica capace di generare istituzioni europee ancora più forti”. Al centro del programma di governo, quindi, ci sarà “l’europeismo inteso come difesa e rivendicazione del valore, della storia, del sogno europeo, di condivisione di valori base della sfida europea e insieme la prospettiva che il professor Draghi ha indicato come impegno del governo di ulteriore salto avanti dell’integrazione europea, fino a una ulteriore cessione di sovranità politica e democratica che porti a istituzioni europee ancora più forte”.

Zingaretti: "Draghi promuoverà un'ulteriore cessione di sovranità all'Ue"

L’ok del Pd, scontato, è già arrivato: “Questa è l’accezione di governo europeista che non possiamo che condividere”. Strada libera, dunque, verso un ulteriore asservimento alla Troika, proseguendo lungo un solco già tracciato e che ha portato il nostro Paese, negli anni, a indebolirsi a tutto vantaggio di Francia e Germania, veri beneficiari delle politiche economiche adottate dall’Ue. Cosa diranno, di fronte a questi presupposti, i Cinque Stelle e la Lega ai loro elettori? Le scommesse sono aperte, con il silenzio imbarazzato come voce più quotata.

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