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“Vivere senza l’obbligo della mascherina è meraviglioso”. Chi lo ha detto? Non indovinerete mai

Pubblicato il 25/04/2022 14:24

Sembra una vera e propria presa per i fondelli quella del virologo, che da Lisbona pubblica una foto sui Instagram recitando in didascalia “E poi…vivere senza l’obbligo della mascherina al chiuso è meraviglioso!!! Speriamo succeda presto anche in Italia”. A dirlo è stato uno dei più grandi invocatori di restrizioni, nonché spargitore d’odio sui no-vax, degli ultimi due anni.

Vivere senza obbligo di mascherina

“Muito frio & chuva in Lisbona…ma bellissima, accattivante e magica. E poi…vivere senza l’obbligo della mascherina al chiuso è meraviglioso!!! Speriamo succeda presto anche in Italia”. Queste le parole di Matteo Bassetti tramite i suoi social network. Il noto virologo è tornato alla ribalta per le sue dichiarazioni contrastanti ed i suoi cambi di idea repentini in tema di restrizioni. Benché negli ultimi due anni Bassetti sia stato 24h su 24h sulle tv nazionali ad inneggiare alle misure coercitive sulla vaccinazione e alle restrizioni, ecco che il prof ora sembra essersi stancato del dover indossare sempre il dispositivo di protezione.
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In pochi a mantenere la mascherina

«L’obbligo di mascherina al chiuso è una norma esagerata, siamo uno dei pochi Paesi in Europa a mantenerla. E’ assolutamente giusto tenere l’obbligo sui mezzi di trasporto, ma per altri luoghi, come uffici o cinema, ha più senso una raccomandazione. Resto dell’idea che sia il momento per uscire dalla fase dell’obbligo e passare a raccomandazioni». Queste le dichiarazioni di qualche ora fa all’Adnkronos Salute di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, in trasferta a Lisbona per il congresso europeo di malattie infettive. «Pur essendo il Portogallo un Paese molto colpito da Covid-19, ma anche fra i più vaccinati d’Europa – racconta il virologo – qui la mascherina da oggi non è più obbligatoria, se non sui trasporti pubblici e negli ospedali».
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Basta agli obblighi

Il professore è incontenibile e non lesina critiche al nostro Paese che, anche grazie a lui, è ancora sotto lo scacco delle restrizioni: «Così si poteva fare anche in Italia. Mantenere l’obbligo nei trasporti pubblici, ospedali, Rsa, farmacie e arrivare a una raccomandazione negli altri luoghi. Invece, si vuole continuare con questa strategia del terrore, che però non so dove porti. Non si può andare avanti per sempre con gli obblighi, bisogna uscire da questa logica in cui siamo entrati due anni fa: continuo a sostenere che bisognerebbe dare raccomandazioni molto stringenti sull’uso della mascherina. Per esempio, è bene che le persone anziane e fragili continuino a utilizzarla».
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Errore di comunicazione

Ma Bassetti raggiunge l’apice con la (auto-) critica rispetto alla mendace comunicazione fatta dalla propaganda nazionale sui dispositivi di protezione: «L’errore più grande che è stato commesso è stato quello di dare falsa sicurezza alla gente, dicendo che con la mascherina si è protetti da tutto e ci si salva la vita. Ora è difficile per il Governo tornare indietro, dopo 2 anni che dice che l’unico strumento è la mascherina. Invece oggi, proprio grazie ai vaccini, bisognerebbe fare un passo indietro e dire “la mascherina la usano quelle persone che non ne possono fare a meno perché non siamo sicuri che il vaccino le protegga in modo adeguato, gli altri decidano a seconda dei luoghi e della situazione”. Questo sarebbe un modo maturo di agire da parte di un Governo che ha veramente fiducia nei vaccini. Continuare su questo tira e molla dell’obbligo finisce solo per svilire la mascherina e non dare adeguata importanza ai vaccini».
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L’ironia dei follower

L’ironia degli utenti sui social si è subito scatenata dopo il post del virologo: “Ci prende anche per i fondelli signor Bassetti?” dice Simona, “Anche a Bruxelles da settimane senza mascherina al chiuso idem a Parigi e a Madrid, ma loro non hanno Speranza come ministro.” scrive un altro utente, “Buffone” accusa un suo follower. Insomma, di certo Bassetti non verrà nominato come candidato per il premio “Coerenza 2022”.

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