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“Vendimi gli occhi!” Iridi in cambio di soldi (tutto digitale). L’azienda Usa spaventa il mondo: la denuncia del NY Times

Pubblicato il 08/08/2023 10:23

Una festa fantascientifica, di quelle che solitamente si vedono nei film ambientati in qualche futuro avvenieristico. Con tanto di giganteschi piedistalli e sfere di metallo grandi come palle da bowling (oltre all’immancabile open bar, quello decisamente più tradizionale). Il tutto a Manhattan dove, come documentato dal New York Times, è andata in scena nei giorni scorsi una serata per il lancio di Worldcoin, progetto di criptovaluta creato da Sam Altman. L’amministratore delegato di OpenAI ha parlato di un progetto destinato, a suo dire, a cambiare il mondo per sempre: “Scansionare i bulbi oculari di tutti gli otto miliardi di esseri umani e quindi utilizzare quell’ID unico per offrire piccole assegnazioni di criptovaluta per supportarli in un mondo ribaltato dall’intelligenza artificiale”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come funzionerà il progetto? A spiegarlo è ancora una volta il New York Times: “Ogni sfera Worldcoin conterrà una fotocamera progettata per registrare le immagini delle iridi di una persona. Le sfere convertiranno quelle scansioni in bit di codice numerico, che dovrebbero fungere da nuovo tipo di ID digitale”. A occuparsene sarà la società Tools for Humanity, della quale Altman è co-fondatore. (Continua a leggere dopo la foto)

La società ha già messo in previsione di generare entrate offrendo il suo sistema basato sull’iride come alternativa alle tecnologie di sicurezza come Captcha il test fotografico utilizzato per separare gli esseri umani dagli account spam. Tools for Humanity ha già raccolto 115 milioni di dollari da investitori di capitale a rischio. Ma non mancano, ovviamente, forti critiche e perplessità sul suo operato. (Continua a leggere dopo la foto)

L’idea di legare la sicurezza dei cittadini alla gestione dei loro dati biometrici da parte di una società privata suona, infatti, come la ricetta di un film distopico. Dal finale, solitamente, tutt’altro che positivo. Tools for Humanity ha fornito ogni rassicurazione in merito alla tutela della privacy del cittadino. Inutile sottolineare, però, come molti analisti si siano già detti molto, molto preoccupati dalla visibilità che sta ottenendo il progetto e dalle sue possibili conseguenze.

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