Non hanno intenzione di sottoporsi obbligatoriamente al vaccino e per questo hanno deciso di impugnare la lettera inviata dall’Asl nella quale si invita a comunicare l’avvenuta inoculazione. Sono almeno un centinaio, per ora, i professionisti del mondo della sanità che hanno deciso di ribellarsi alle imposizioni del governo, affidandosi all’avvocato Daniele Granara, costituzionalista e docente di diritto costituzionale a Genova e Urbino, per far valere le proprie ragioni. Una battaglia di libertà, che potrebbe anche sfociare in tempi brevi in un ricorso.

Intervistato da La Stampa, Granara ha spiegato le motivazioni dei suoi assistiti: “Il vaccino non è efficace né sicuro, non è stato sperimentato. E ricordo che la norma che consente l’applicazione del trattamento sanitario obbligatorio (trattamento tra l’altro vietato dall’art. 32 della Costituzione, ndr) richiede due caratteristiche specifiche: efficacia e sicurezza”. Anche perché oltre alla norma specifica sul Tso, qualcosa non torna anche nella lettera inviata dalla Asl.

“In quella lettera – ha infatti specificato Granara – si prevede un vaccino per la cui somministrazione è richiesta la sottoscrizione di tre pagine di esenzioni della responsabilità. Tre pagine, un ‘papiro’ lunghissimo e nemmeno una riga sull’indennità per eventuali danni, non c’è previsione economica che sarebbe obbligatoria. Stiamo scherzando? Tutta questa faccenda risulta molto, molto preoccupante: il pensiero unico, anche mediatico, non va bene. Bisogna saperlo che c’è gente che dissente”.

“Noi chiediamo rispetto della libertà di cura, della sensibilità di ciascuno e della libertà di scelta che fino a prova contraria sono garantite dalla Costituzione. E ricordo che con sentenza del 2012 e altra del 2020 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di una legge delle Marche e di una legge dello Stato che ‘raccomandava’, semplicemente raccomandava, il vaccino antinfluenzale. Il vaccino contro il Covid19 non è un vaccino, non viene considerato sicuro né efficace e quindi il singolo individuo deve poter scegliere se assumerlo o meno. L’Italia è l’unica nazione in Europa che ha un obbligo vaccinale”. Il ricorso sarà depositato entro il 7 giugno.
Ti potrebbe interessare anche: Tutti licenziati! Dopo la “sorpresa francese”, Stellantis inizia la riorganizzazione