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Vaccini e miocardite, arriva la conferma dai ricercatori tedeschi: “Cosa abbiamo trovato nei pazienti”

Pubblicato il 29/06/2022 11:33

Una reazione autoimmune ai vaccini, trovata nei pazienti che si sono sottoposti all’inoculazione. Questo il risultato di uno studio tedesco svolto da diversi ricercatori dei dipartimenti di cardiologia di Berlino, Magonza, Düsseldorf e altri centri universitari, appena pubblicato da Mdpi (Multidisciplinary digital publishing institute): dopo una biopsia endomiocardica, indispensabile per formulare una corretta diagnosi di miocardite, in 14 persone su 15, tutte vaccinate, è stata riscontrata un’infiammazione del miocardio.

Come spiegato da Patrizia Floder Reitter sulle pagine de La Verità, la presenza della proteina Spike all’interno del cuore, riscontrata nei pazienti, rappresenterebbe una risposta autoimmunologica alla vaccinazione. Una relazione causale definitiva con il vaccino non è stata stabilita, ma i dati “suggeriscono una connessione temporale” con l’insorgenza dell’infiammazione miocardica. I pazienti, in età compresa tra 18 e 68 anni, erano stati vaccinati con Pfizer, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Tutti hanno rivelato un esordio improvviso di grave insufficienza ventricolare e in molti anche sintomi come dispnea, dolore toracico, frequenza respiratoria ridotta e ridotta capacità di esercizi.

I sintomi comparivano solitamente nei pazienti tra i 7 e i 14 giorni successivi all’inoculazione. Cinque pazienti hanno mostrato gravi complicazioni, tra cui scompenso cardiaco e choc cardiogeno, due hanno dovuto essere rianimati prima del ricovero in terapia intensiva. La conclusione alla quale sono arrivati i ricercatori tedeschi è che “come causa delle miocarditi sono escluse infezioni virali, Covid incluso, quindi è possibile che i meccanismi autoimmunologici possano essere una spiegazione”.

Elemento chiave dello studio è che in 9 pazienti su 15 è stata trovata la proteina Spike in cellule del tessuto muscolare cardiaco, ma non il nucelocapside. Questa potrebbe essere la prova “che la Spike proveniva dalla vaccinazione Covid e non da un’infezione naturale. Un’ulteriore conferma del fatto che servono studi preclinici sistematici appropriati per valutare l’effetto indesiderato della vaccinazione basata su Rna messaggero”.

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