Tra il dire e il fare, recita un antico proverbio, pare esserci di mezzo addirittura il mare. Quello, vastissimo, che separa le buone intenzioni del governo della “digitalizzazione promessa” da una realtà ben diversa, piena di caos e confusione ogni volta che si tenta di portare avanti un’iniziativa virtuale. Era stata così per i 600 euro ai lavoratori autonomi e alle partite Iva, con code lunghissime e utenti inferociti. È stato così al momento del click day per il bonus bici. Stesso copione per il lancio del cashback. E ora, con le vaccinazioni, le cose non hanno preso una piega migliore, anzi.
L’inizio della campagna di vaccinazione ha infatti scatenato la rabbia di chi, nel Lazio, ha provato a prenotarsi, con numeri risultati inattivi e che nemmeno squillavano. E così per gli over 80 che attendevano pazientemente una risposta non è rimasto altro da fare che riagganciare la cornetta e attendere tempi migliori. La protesta, nel frattempo, ha iniziato rapidamente a viaggiare attraverso i social, con migliaia di utenti a lamentare di aver messo inutilmente la sveglia all’alba, senza riuscire a cavare un ragno dal buco.
La vera impresa è stata già riuscire a collegarsi al sito di Salute Lazio. Il tutto nonostante gli annunci: sito per le prenotazioni online attivo dal primo febbraio e per le persone in difficoltà disponibili anche il numero verde 800 118 800 (dove invece c’era un disco che chiedeva di riprovare successivamente. Il numero 06. 164161841, invece, era rimasto direttamente inattivo, nemmeno uno squillo.
Il Tempo parla di “voci interne alla Regione che raccontano di una riunione andata per le lunghe, durante la quale sono stati evidenziati dei problemi per l’attivazione e il via alla campagna. Problemi, dicono le stesse fonti, che dovrebbero risolversi a breve”. Intanto, però, l’ennesima figuraccia è andata in scena. Mentre prosegue, incessante, il racconto di un’Italia pronta al grande salto verso la digitalizzazione.
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