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Scioperi e voli cancellati, ecco perché le vacanze sono a rischio. Come ottenere il rimborso

Pubblicato il 04/07/2022 09:25

C’è chi aspettava queste vacanze come una manna dal cielo, e invece ora rischia di doverci rinunciare. Sono 7 milioni, infatti, le persone che rischiano di dover dire addio ai propri viaggi, anche quelli prenotati e organizzati da tempo. In Italia, in Europa e nel mondo il caos regna infatti sovrano, con un boom di ritardi e voli cancellati. Come racconta al Corriere Carsten Spohr, numero uno di Lufthansa, “le cose non andranno meglio nelle prossime settimane, il peggio deve ancora arrivare”. La prima estate (quasi) normale dopo oltre due anni di pandemia e follie legislative è partita con il caos negli scali europei. Ma perché? Si riscontrano “lunghe code ai terminal – lo scorso fine settimana l’attesa media ad Amsterdam è stata di quattro ore – voli annullati o in forte ritardo, decine di migliaia di bagagli smarriti anche per l’avaria dei sistemi di smistamento, centri di assistenza ai clienti in tilt, aerei che decollano senza cibo e bevande per problemi durante il rifornimento”. (Continua a leggere dopo la foto)

Come se non bastasse si sono aggiunti anche gli scioperi – in Spagna, Francia, Italia, Belgio, Portogallo – che riguardano soprattutto le low cost e che proseguiranno pure a luglio. Povere vacanze… Spiega il Corriere: “Il mese passato in Europa sono stati cancellati circa 11 mila voli, il triplo di tre anni fa. Dal 1° aprile sono almeno 70 mila. Le compagnie del continente rischiano di sborsare 453 milioni di euro di risarcimenti, soltanto per i problemi di giugno, a 1,5 milioni di passeggeri. Per luglio, agosto e settembre le compagnie hanno tolto altri 41 mila voli (coinvolte 7 milioni di persone). Hanno annunciato riduzioni Lufthansa, Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Air France-Klm, British Airways, easyJet, Sas. Problemi ci sono anche in Canada e negli Usa. Airlines for America calcola che l’offerta delle principali aviolinee statunitensi è stata tagliata del 15% tra luglio e agosto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per queste vacanze i passeggeri sono tornati ai volumi del 2019, prima del Covid. Ma non il personale delle compagnie, degli aeroporti (in Francia ci sono almeno quattromila posizioni scoperte), delle società di handling e di catering, di sicurezza privata. “Possono volerci anche sei mesi tra assunzione e rilascio del nulla osta sicurezza, stima Aci Europe, l’associazione degli scali. E c’è pure una fetta di persone già formate che dopo essere stata licenziata durante la pandemia ha deciso di fare altro. «Tutti si chiedono dove siano andati i dipendenti e la risposta è sempre: “Amazon”», dice Tim Clark, presidente di Emirates. Per far fronte all’emergenza la Germania «importerà» addetti dall’estero per dare una mano nei terminal. In Irlanda è stato allertato l’esercito che è pronto a intervenire all’aeroporto di Dublino”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’epicentro dei disagi in Europa? Il Regno Unito (in particolare Londra Heathrow e Gatwick), Amsterdam, Francoforte, Parigi-Charles de Gaulle, Amburgo, Bruxelles. Chi sceglie di partire per le vacanze in questo periodo deve fare attenzione alle tempistiche, soprattutto se deve sostare in queste strutture per prendere poi un volo intercontinentale. Non solo. Gli aerei sono pure pieni. E questa sarebbe un’ottima notizia per le aviolinee in tempi normali. Ma oggi è un ulteriore grattacapo perché non consente di riaccomodare i viaggiatori dei voli cancellati su quelli confermati e che di solito avevano posti liberi”. Ma come si ottiene il rimborso in caso di volo annullato? Ecco le linee guida… (Continua a leggere dopo la foto)

Spiega sempre il Corriere: “Se il volo viene cancellato nell’Ue si applica il Regolamento Ue 261: il passeggero vittima di un viaggio annullato ha diritto ad essere riaccomodato su un altro volo e può anche chiedere il risarcimento (oltre al rimborso del biglietto) se l’avviso di cancellazione è avvenuto meno di due settimane prima del decollo. Il Regolamento si applica: a) ai voli intra Ue; b) ai voli che arrivano nell’Ue operati da una compagnia comunitaria; c) ai voli che partono con destinazione fuori. Quali sono i diritti in caso di viaggio annullato? Si ha diritto a scegliere fra il rimborso, un volo alternativo o uno di ritorno. Chi viene informato della cancellazione meno di 14 giorni prima della data prevista per la partenza ha diritto a un risarcimento, il cui importo dipende dalla distanza: 250 euro per i voli fino a 1.500 chilometri, 400 euro per i voli oltre 1.500 chilometri (dentro l’Ue) e quelli tra 1.501 e 3.500 chilometri, 600 euro per i viaggi oltre i 3.500 chilometri”. E ancora… (Continua a leggere dopo la foto)

Si ha sempre diritto al risarcimento? “No, ad esempio se si viene informati della cancellazione più di 14 giorni prima della partenza. E se la cancellazione viene comunicata meno di una settimana prima? Il risarcimento non è dovuto se la compagnia offre un volo alternativo che consentirebbe di partire non oltre 1 ora prima dell’orario originariamente previsto e di raggiungere la destinazione finale meno di 2 ore dopo l’arrivo originariamente previsto. Se la compagnia propone un volo alternativo che consente di raggiungere la destinazione finale con un ritardo di 2, 3 o 4 ore, il risarcimento può essere ridotto del 50%”. Inoltre, è bene sapere che “il vettore deve fornire bevande e cibo, sistemazione in albergo (se si deve riprendere il viaggio il giorno successivo), trasporti tra l’aeroporto e l’albergo, due telefonate. E se il vettore non fornisce alcuna assistenza e il viaggiatore ha dovuto pagare i pasti, le bevande e l’hotel, allora la compagnia deve rimborsare questi costi: la richiesta deve essere accompagnata dalle ricevute che dimostrano l’acquisto dei servizi”. Infine, cosa succede nei casi di ritardo? (Continua a leggere dopo la foto)

Dipende. “Se la partenza è ritardata si ha diritto all’assistenza, al rimborso e a un volo di ritorno, a seconda della durata del ritardo e della distanza del volo. Se si arriva a destinazione oltre 3 ore dopo si ha diritto al risarcimento, al netto di circostanze eccezionali, ossia tutte quelle situazioni che non si potevano evitare o prevedere come il maltempo, lo sciopero selvaggio, un blocco informatico”. Come si può chiedere il risarcimento? “Per prima cosa si deve sempre inviare un reclamo alla compagnia. In secondo luogo il viaggiatore può rivolgersi all’autorità nazionale competente oppure agli organismi per la risoluzione alternativa delle controversie. Oppure, ultimo livello, rivolgersi alla giustizia del proprio Paese di residenza”. Alla luce di tutto questo: buone vacanze… E che vacanze siano.

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