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Unione Europea, parte l’assalto alle pensioni italiane: “Troppo ricche!”

Pubblicato il 24/07/2020 11:05

I patti erano chiari. L’Europa avrebbe concesso l’accesso agli aiuti con la condizione da parte degli Stati richiedenti di garantire l’attuazione di riforme strutturali, indicate dall’Unione.
Al centro degli interessi dei Paesi frugali verso l’Italia vi è la questione pensionistica e, secondo La Verità, l’intero comparto previdenziale.

A iniziare dagli olandesi per finire con i tedeschi, le nostre “pensioni troppo ricche” non piacciono, anche perchè -seconda obiezione- vengono concesse in età troppo precoce. Insomma un sentire comune che unisce in particolare i Paesi del Nord che ritengono che il nostro sistema sia troppo ‘generoso.’

Così tra le precise condizioni l’Italia dovrebbe andare incontro a un “taglio secco alla spesa previdenziale”. Il pretesto utilizzato è la famosa quota 100, che consente a chi ha 62 anni d’età e 38 di contributi di ritirarsi dal lavoro.

Nonostante nel 2020 le richieste di pensionamento anticipato siano state inferiori c’è chi considera che a seguito dell’emergenza Covid, molte aziende ridurranno il personale contribuendo a mandare in pensione le persone a cui mancano pochi anni per accedere al sistema prevdenziale.

Probabilmente, riferisce La Verità, il governo, che dovrà spiegare in Europa come i soldi verranno spesi e soprattutto come si eviterà di far crescere il debito pubblico, potrebbe mettere mano, oltre alla quota 100, ai meccanismi di previdenza, assistenza, invalidità e altro. Insomma, gli assegni previdenziali rischiano di essere la merce di scambio con l’Europa.