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“Una follia che ci isola dal resto del mondo”: il mondo degli imprenditori insorge contro Draghi e Speranza

Pubblicato il 17/06/2022 09:36

Un attacco durissimo, frontale, alla strategia di contrasto al Covid del governo Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza. Portato avanti non da qualche forza politica dell’opposizione, bensì dal vicepresidente di Italo e fondatore di Itabus Flavio Cattaneo, che senza mezze parole si è scagliato contro l’esecutivo: “Mascherine in treno ma non in aereo? Solo in Italia si va avanti così. C’è un uso prepotente delle norme. Speranza è in mano ai suoi tecnici, il governo dovrebbe intervenire. Del resto lo attaccano pure i sindacati…”.

Cattaneo non ha decisamente digerito la proroga dell’obbligo di mascherine Ffp2 sui bus e su mezzi di trasporto come i treni ma non sugli aerei. Una norma francamente difficile da spiegare e che ha spinto il fondatore di Itabus a un duro sfogo attraverso le pagine del Fatto Quotidiano: “Noi faremo tutte le valutazioni legali secondo le normative, anche internazionali. Se la politica non risolve il problema ci sarà un giudice. Bisogna piantarla con l’uso prepotente di norme contraddittorie e discriminatorie”.

Le nuove norme sono state inserite dal governo nel decreto Trasporti dopo l’ultimo Consiglio dei ministri, nel quale stando alle indiscrezioni sarebbe stato proprio Speranza a spingere fortemente per una linea ancora prudente, diversa da quella di tanti altri Paesi. Le mascherine resteranno così obbligatorie sui mezzi di trasporto, con l’eccezione come detto degli aerei, mentre saranno soltanto “raccomandate” ma non più necessarie per entrare al cinema, a teatro, in un palazzetto dello sport o per svolgere gli esami di maturità e di terza media.

“Siamo l’unico Paese al mondo che ancora impone le mascherine – ha spiegato Cattaneo – creano confusione tra i cittadini e senza alcun risultato tangibile rispetto al resto del mondo. Durante la pandemia abbiamo dotato i nostri treni di nuovi sistemi di areazione e il governo ci aveva detto che non ci sarebbero stati problemi, anzi non sarebbe più servito nemmeno il distanziamento. Invece sono due volte che si parla di eliminare l’obbligo di mascherine e due volte che si torna indietro. Nel mondo nessuno si muove in modo così contraddittorio”.

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