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ULTIM’ORA: Stop al gas verso l’Europa. Ucraina, il gestore denuncia: “Cause di forza maggiore”

Pubblicato il 10/05/2022 20:19

La società GTSOU, gestore del sistema del gas in Ucraina, ha dichiarato che sospenderà il flusso di gas attraverso un punto chiave del transito della preziosa materia prima. Secondo le sue stime, tale snodo fornirebbe quasi un terzo del gas destinato all’Europa attraverso l’Ucraina. Secondo la GTSOU le cause sarebbero da imputare all’impossibilità di operare presso la stazione di compressione del gas di Novopskov, a causa “dell’interferenza nei processi tecnici delle forze di occupazione”.
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Il gestore ucraino dice stop al gas

L’Ucraina ha ripetutamente affermato che l’interruzione delle operazioni presso la stazione di compressione ucraina di Novopskov, in un’area dell’Ucraina orientale occupata dalle truppe russe, potrebbe avere un impatto sui volumi di transito del gas russo verso l’Europa. «Attualmente, GTSOU non può svolgere il controllo operativo e tecnologico sulla stazione di compressione di Novopskov», ha affermato il portavoce. GTSOU ha affermato che dalle 7:00 ora locale dell’11 maggio, il gas non sarebbe stato accettato nella rete del gas ucraina a Sokhranivka, questa la dichiarazione: «Al fine di adempiere pienamente agli obblighi di transito nei confronti dei partner europei e in conformità con i termini dell’accordo, è possibile trasferire temporaneamente la capacità non disponibile da Sokhranivka al punto fisico di Sudzha nel territorio controllato dall’Ucraina».
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La smentita di Gazprom

Arriva immediatamente, però, la smentita di Gazprom: «Non è tecnologicamente possibile trasferire i flussi di gas all’Ucraina verso un nuovo punto di ingresso, come proponeva l’operatore del sistema del gas ucraino Gtsou». Gazprom ha poi negato i problemi esposti dalla GTSOU ed ha dichiarato che «non ci sono prove di ostacoli di forza maggiore e che continuerà a rispettare gli obblighi contrattuali».
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La reazione dei mercati

Non appena la notizia ha iniziato a rimbalzare, ecco che si è subito registrato l’innalzamento dei prezzi dei futures del gas al mercato di Amsterdam (Ttf), che nel pomeriggio si sono poi riallineati verso i 100 euro al megawattora. L’Ucraina continua a essere una delle principali vie di transito per il gas russo verso l’Europa, ma i rischi di interruzioni dovute alla guerra influenzano pesantemente il mercato. «I prezzi del gas in Europa manterranno questo premio per il rischio geopolitico per il prossimo futuro», hanno affermato gli analisti di Stifel Chris Wheaton e David Round in una nota all’inizio di martedì 10 maggio. I prezzi del gas potrebbero rimanere alti per il resto del 2022 e del 2023, hanno affermato.

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