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“Ingiustizia è fatta!” La Corte Costituzionale ha deciso sull’obbligo vaccinale

Pubblicato il 01/12/2022 20:13 - Aggiornato il 02/12/2022 07:22

ROMA, 01 DIC – Come comunicato dall’agenzia giornalistica ANSA, la Corte Costituzionale oggi ha “salvato” l’obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e gli over 50: “La Corte – riporta l’ANSA – ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari. In conseguenza della sentenza restano pertanto valide le sanzioni e/o le limitazioni comminate a tutti coloro non si sono vaccinati ma erano tenuti a farlo. Parliamo non solo di coloro i quali sono stati sospesi dal lavoro, anche dei circa due milioni di italiani ultra cinquantenni che avevano l’obbligo di vaccinarsi entro il 15 giugno 2022. “La Costituzione della Repubblica Italiana – ha commentato a caldo Gianluigi Paragone- è troppo grande per questa Corte. Da oggi il vaccino viene prima del lavoro.” (Potrebbe interessarti anche: Battibecchi e rinvio, cronaca del brutto spettacolo della Corte Costituzionale nel giorno della sentenza) (Continua dopo la foto)

« La Corte – dice una nota diffusa dalla stessa Corte Costituzionale – ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico». (Continua dopo la foto)

Le motivazioni della sentenza arriveranno nelle prossime settimane, ma – scrive il quotidiano filogovernativo Corriere della Sera – “è facile supporre che i giudici abbiamo ritenuto prevalente l’interesse alla tutela della salute pubblica su quello dell’autodeterminazione e della libertà dell’ singolo cittadino”. Bocciato dalla consulta anche “l’assegno alimentare” e quindi il personale sanitario e scolastico che non ha ricevuto lo stipendio non avrà alcuna pretesa nei confronti dei suoi datori di lavoro. Una notte del diritto in cui la costituzione è stata piegata alla politica. Lo scempio delle libertà compiuto durante la pandemia ora ha una “copertura” legale e la ferita con i principi e i valori contenuti nella nostra Costituzione è, se possibile, divenuto ancora più drammatico ed angosciante.