Non ci sono soltanto i cittadini, comprensibilmente spaventati di fronte alle incertezze della scienza e della politica, a mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini acquistati a peso d’oro dai colossi del mondo farmaceutico senza badare troppo a possibili complicazioni. Mentre in tutta Italia, infatti, cresce il numero di chi dice no alla somministrazione, soprattutto con AstraZeneca, preferendo aspettare tempi migliori e più chiari, dagli Stati Uniti ecco arrivare la notizia che un gran numero di marines sta scegliendo in questi giorno di non ricevere i farmaci lanciati per contrastare il Covid-19.
Come riportato dai principali quotidiani americani, infatti, il fenomeno sta assumendo una portata sempre maggiore col passere delle settimane, al punto che oggi quasi il quaranta per cento del corpo militare si è opposto alla vaccinazione: i membri dell’esercito americano che hanno ricevuto almeno una dose sono 75.500, contro i circa 48 mila che hanno rifiutato. Secondo la Cnn, una delle basi più importanti sul territorio americano, il Camp Lejeune in North Carolaina, ha visto addirittura il 57% dei marines dire no alla somministrazione delle cure anti-Covid.
Numeri impossibili da nascondere all’opinione pubblica, con il portavoce dei Marine Corps Kelly Fruschour che si è presentato davanti alle telecamere per affrontare il delicato argomento tentando di mettere la proverbiale pezza: “Comprendiamo perfettamente che la diffusa accettazione del vaccino Covid-19 ci fornisce i mezzi migliori per sconfiggere la pandemia. La chiave per affrontare la pandemia è costruire la fiducia nei vaccini”.
Secondo Fruschour, tra le ragioni che spingono i soldati statunitensi a dire no ci sono proprio i tanti interrogativi che il mondo della scienza non è ancora riuscito a spazzare via intorno ai farmaci: si temono reazioni allergiche o effetti collaterali gravi, e la maggior parte dei soldati preferisce cedere la priorità ad altre categorie. Un atteggiamento in netta controtendenza rispetto a quello evidenziato qualche settimana fa, quando si parlava di un tasso di accettazione dei militari al vaccino più alto di quello della popolazione generale.
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