Vai al contenuto

Finita l’emergenza, riaccendiamo il turismo in Italia. Vacanze? Sì, ma nel nostro Paese

Pubblicato il 31/03/2020 16:10

Bisogna ripartire dal turismo, il settore con i maggiori danni economici per effetto della pandemia di coronavirus. Tutta la filiera turistica, dalla ricettività alla ristorazione, dai tour operator e agenzie di viaggio ai servizi di spiaggia, è ferma e le previsioni fino a maggio indicano perdite di quasi 90 milioni di presenze di turisti tra italiani e stranieri. Tutto questo comporta il fallimento di imprese, di famiglie. E oltre 500 mila stagionali a rischio. È per questo che è importante raccogliere i dati del sondaggio condotto da Confturismo-Confcommercio con SWG sulla condizione attuale del turismo in Italia e soprattutto su quello che sarà dopo, quando sarà finita questa tempesta.

Il dato più importante da sottolineare è che, finita l’emergenza, c’è voglia di vacanze. “Gli italiani hanno una gran voglia di viaggiare. Il sondaggio, realizzato tra il 18 e il 23 marzo, rileva che 7 intervistati su 10 pensano che l’emergenza coronavirus durerà ancora due o tre mesi in Italia e la metà di loro ha intenzione di fare una vacanza appena l’emergenza sanitaria finirà e l’allarme sarà cessato”. L’altro dato fondamentale e su cui si deve investire è quello relativo al dove. Bisogna esortare la popolazione, gli amici, chiunque conosciamo e abbia possibilità, a fare vacanze in Italia, per risollevare uno dei settori più importanti del nostro Paese.

E i dati confermano che la tendenza è quella corretta. “L’83% degli italiani, infatti, farà vacanze in Italia; il 16 % teme però di non avere una disponibilità economica sufficiente per farla; il 44% degli intervistati la farebbe se potesse detrarre parte del suo costo. Il turismo quindi è uno dei primi settori che fa sperare in una ripresa rapida e diffusa dopo la crisi, tenendo ben presente che, secondo dati del Conto Satellite del Turismo (CST) – ISTAT, 100 euro di transazioni nel turismo ne generano ulteriori 86 in altri settori, secondo il meccanismo dei moltiplicatori”.

Parco dei Mostri o Sacro Bosco di Bomarzo (Viterbo)

“Sostenere il turismo adesso significa investire in un settore che mette in moto a sua volta altri consumi portando ossigeno all’economia dell’intero Paese”, spiega Luca Patanè, presidente di Confturismo- Confcommercio. “Rendiamo anche detraibili per due anni le spese di vacanze di almeno tre notti delle famiglie italiane che soggiornano nelle strutture ricettive – aggiunge Patanè – Questo potrebbe essere un buon incentivo per il recupero del settore e un’accelerazione al ritorno alla normalità”.

Ti potrebbe interessare anche: Il piano del Pd? Consegnarci alla troika. Mentre i 5S sperano ancora in un Conte “ravveduto”