Bisogna ripartire dal turismo, il settore con i maggiori danni economici per effetto della pandemia di coronavirus. Tutta la filiera turistica, dalla ricettività alla ristorazione, dai tour operator e agenzie di viaggio ai servizi di spiaggia, è ferma e le previsioni fino a maggio indicano perdite di quasi 90 milioni di presenze di turisti tra italiani e stranieri. Tutto questo comporta il fallimento di imprese, di famiglie. E oltre 500 mila stagionali a rischio. È per questo che è importante raccogliere i dati del sondaggio condotto da Confturismo-Confcommercio con SWG sulla condizione attuale del turismo in Italia e soprattutto su quello che sarà dopo, quando sarà finita questa tempesta.
Il dato più importante da sottolineare è che, finita l’emergenza, c’è voglia di vacanze. “Gli italiani hanno una gran voglia di viaggiare. Il sondaggio, realizzato tra il 18 e il 23 marzo, rileva che 7 intervistati su 10 pensano che l’emergenza coronavirus durerà ancora due o tre mesi in Italia e la metà di loro ha intenzione di fare una vacanza appena l’emergenza sanitaria finirà e l’allarme sarà cessato”. L’altro dato fondamentale e su cui si deve investire è quello relativo al dove. Bisogna esortare la popolazione, gli amici, chiunque conosciamo e abbia possibilità, a fare vacanze in Italia, per risollevare uno dei settori più importanti del nostro Paese.
E i dati confermano che la tendenza è quella corretta. “L’83% degli italiani, infatti, farà vacanze in Italia; il 16 % teme però di non avere una disponibilità economica sufficiente per farla; il 44% degli intervistati la farebbe se potesse detrarre parte del suo costo. Il turismo quindi è uno dei primi settori che fa sperare in una ripresa rapida e diffusa dopo la crisi, tenendo ben presente che, secondo dati del Conto Satellite del Turismo (CST) – ISTAT, 100 euro di transazioni nel turismo ne generano ulteriori 86 in altri settori, secondo il meccanismo dei moltiplicatori”.
“Sostenere il turismo adesso significa investire in un settore che mette in moto a sua volta altri consumi portando ossigeno all’economia dell’intero Paese”, spiega Luca Patanè, presidente di Confturismo- Confcommercio. “Rendiamo anche detraibili per due anni le spese di vacanze di almeno tre notti delle famiglie italiane che soggiornano nelle strutture ricettive – aggiunge Patanè – Questo potrebbe essere un buon incentivo per il recupero del settore e un’accelerazione al ritorno alla normalità”.
Ti potrebbe interessare anche: Il piano del Pd? Consegnarci alla troika. Mentre i 5S sperano ancora in un Conte “ravveduto”