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Il piano del Pd? Consegnarci alla troika. Mentre i 5S sperano ancora in un Conte “ravveduto”

Pubblicato il 31/03/2020 12:04

C’è un’Europa ormai evidentemente spaccata in due. Divisa tra quegli Stati del nord che anche di fronte a una crisi senza precedenti, un’emergenza sanitaria ed economica che rischia di mettere in ginocchio il Vecchio Continente, continuano a sventolare la bandiera del rigore e l’asse Mediterraneo, che sta provando a forzare la mano senza aver ottenuto, al momento, grandi risultati. A guidare la cordata di chi non vuole condividere i rischi degli altri nemmeno di fronte a una situazione così imprevedibile, alla faccia dell’espressione Unione, sono ovviamente i soliti noti: Austria, Germania, Olanda. Con l’Italia dall’altra parte della barricata, costretta a fare i conti col dispotismo altrui.

Il piano del Pd? Consegnarci alla troika. Mentre i 5S sperano ancora in un Conte "ravveduto"

Insieme alla Francia e ad altri sette Paesi, abbiamo tentato un’azione di forza con l’invio dell’ormai famosa lettera a Bruxelles, cercando di strappare la concessione dei coronabond almeno per gli Stati più colpiti dalla pandemia. Non è stato abbastanza, però, per convincere i rigoristi, con la palla ora passata nella mani dell’Eurogruppo. Di schiarite, all’orizzonte, non se ne vedono. Una situazione di situazione crescente all’interno della quale il Pd si muove tentando di convincere tutti della bontà del ricorso al Mes, strumento che rischia di trasformarsi in un vero e proprio strozzinaggio legalizzato per l’Italia, che riceverebbe aiuti legati a condizioni ben precise. Tesi incarnata perfettamente dal Gentiloni di questi ultimi giorni.

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Il commissario all’Economia ha infatti precisato in maniera chiara: “Un bond per mutualizzare genericamente il debito non sarà mai accettato”. Invocando però delle vie alternative, soluzioni praticabili che però portano tutte a una stessa meta finale: il Mes. Gentiloni continua a giraci intorno, cercando di imporre all’attenzione di tutti il suo ruolo in una difficile mediazione. Auspicando di fatto, però, rimedi che non sono altro che versioni anche più rischiose di quanto il Meccanismo europeo di Stabilità non proponga già di suo.

Il piano del Pd? Consegnarci alla troika. Mentre i 5S sperano ancora in un Conte "ravveduto"

A tenere botta, sul fronte Mes, restano al momento all’interno del governo giallorosso soltanto i Cinque Stelle. Che si illudono, però, delle intenzioni del premier Giuseppe Conte di non cedere di fronte alle posizioni europee. Gli scatti d’orgoglio di Palazzo Chigi di questi ultimi giorni fanno sperare in un improvviso sussulto dell’avvocato del popolo, come ama definirsi. Che però, bene tenerlo a mente, fu tra i primi ad aprire al fondo Salva Stati in un’intervista al Financial Times. Vogliamo scommette che, alla fine, riporrà gli ardori nel cassetto per aderire ai diktat di Bruxelles in toto o quasi? Si accettano, ovviamente, scommesse.

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