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Trasporti, orari, aule, tamponi: la scuola di Bianchi è ancora un enorme interrogativo

Pubblicato il 21/08/2021 12:18

Dal disastro totale di una Lucia Azzolina nel pallone fin dal suo esordio nel governo Conte, alla totale incertezza targata dal suo successore Patrizio Bianchi. Non è decisamente un bel momento, quello attuale, per il mondo dell’istruzione, dove dubbi e interrogativi continuano a superare, e di parecchio, le sicurezze. Con il ritorno sui banchi dei giovani italiani sempre più vicino senza che nessuno riesca a spendersi per mettere qualche punto, come dimostrato dalla recente lettera inviata dallo stesso Bianchi al Corriere della Sera.

Un testo in cui non si fa altro che elencare quanti soldi sono stati già stanziati per potenziare il settore, sottolineando poi quanto importante sia “il momento della riapertura delle storie”, ricordando poi le difficoltà del passato e rassicurando: “Siamo al lavoro da tempo per la ripresa delle lezioni”. Difendendo poi il green pass, “strumento non punitivo ma fondamentale per la ripresa delle lezioni in sicurezza” e anticipando che il suo ministero “continuerà a sostenere gli istituti nell’applicazione delle regole”. Sul resto, silenzio assoluto.

Nel gonfiare il petto elencando le spese già sostenute e quelle che saranno a breve ufficiali, Bianchi ha totalmente ignorato, per esempio, su quante nuove aule il ministero sia riuscito ad allestire per le lezioni, né con che tipo di accordo. Così come ha evitato di spendere una singola parola sul turnover, l’alternanza di frequenza tra mattina e pomeriggio necessaria per evitare che troppi alunni si trovino contemporaneamente in classe.

Idem per gli orari di entrata e uscita, che dovrebbero essere scaglionati. Dovrebbero, bene usare il condizionale, visto che in merito non sono state prese posizioni ufficiali. Silenzio anche sul fronte trasporti, responsabilità in questo caso condivisa da Bianchi con il titolare dell’altro ministero, Enrico Giovannini. Insomma, le famiglie italiane sono state lasciate a brancolare nel buio, a poche settimane dal suono della campanella. Di questo passo, anche la pessima Azzolina potrebbe trasformarsi in rimpianto.

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