La rete è un posto che può essere bellissimo ma anche molto pericoloso. Soprattutto ultimamente, dove stanno girando virus, malwere e truffe a più non posso. Per far capire quanto la situazione sia ormai delicata, basta raccontare quanto è accaduto no a un cittadino qualsiasi, ma a Teo Luzi, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri. “Ciao papà, mi si è rotto il cellulare”. A un certo punto gli è arrivato questo messaggio su Whatsapp. Da lì a poco è poi arrivata la richiesta di denaro. Peccato che stavolta l’obiettivo di questa truffa non si è fatto fregare. Anzi, ha fregato lui a loro. Accortosi subito del tentativo di truffa, da subito ha dato corda ai malviventi per capire dove volessero arrivare. Poco dopo i due sono stati identificati, denunciati per tentata truffa e ieri perquisiti dai carabinieri di Genova. Ora lo stesso Luzi a raccontare a Dagospia come sono andate le cose. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’sms con la richiesta di un nuovo contatto è una delle truffe più diffuse su Whatsapp, quindi attenzione. La vittima viene aggirata e così esortata a comunicare dati personali o relativi a conti bancari. Teo Luzi racconta dunque tutti i dettagli della truffa che hanno provato a rifilargli. Rivela il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri: “Mi hanno scritto come se fosse mia figlia, dicendo che usava in emergenza il numero di un amico. Sono degli ‘psicologi’ questi truffatori! Pure persuasivi, anche se delinquenti!”, è il monito rivolto a tutti. Fare attenzione, dunque, è fondamentale. Cosa gli hanno chiesto? Quanto denaro hanno provato a estorcergli? E come li ha beccati? (Continua a leggere dopo la foto)
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Il comandante Teo Luzi racconta la truffa via Whatsapp
Racconta Teo Luzi a proposito della truffa via Whatsapp: “In sintesi, volevano convincermi a fare un bonifico istantaneo di 4.900 €. Ho capito che era una truffa perché ho chiamato mia figlia su altro cellulare. Poi ho chiamato i Carabinieri e li ho tenuti in chat un paio d’ore con scuse varie facendogli capire che avrei fatto l’operazione bancaria quando arrivato casa. Appena i carabinieri li hanno individuati a Genova, ho chiuso e ho fatto la denuncia. Spero che sia servito a qualche malcapitato che sarebbe caduto nella truffa!”.
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