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Berlusconi telefona a Meloni dopo la lite al Senato: cosa si sono detti. Il retroscena

Pubblicato il 17/10/2022 09:26

Dopo i fattacci del Senato, con il Vaffa di Berlusconi a La Russa e l’ormai celebre foglio degli appunti con una serie di paroline non proprio gentili nei confronti di Giorgia Meloni, ecco che si avviano le prove di disgelo tra i due leader “alleati”. Si avvicina dunque la pace? Stando a quanto racconta Il Tempo, “nella serata di domenica è arrivata una nota congiunta di Fratelli d’Italia e Forza Italia che ha raccontato di contatti telefonici tra i leader dei due partiti della coalizione di centrodestra e ha annunciato che si vedranno di persona domani a via della Scrofa. In attesa di sciogliere tutti i nodi sorti nel confronto degli scorsi giorni la presidente del Consiglio in pectore, in attesa dell’avvio delle consultazioni, continuerà a lavorare alla composizione della squadra di governo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Un sudoku che va via via delineandosi, anche se non tutte le caselle sono ancora riempite. Terminate le consultazioni al Colle e affidato l’incarico, nei palazzi si ipotizza che il Parlamento possa essere chiamato ad esprimere o meno la fiducia al nuovo governo entro l’ultima settimana di ottobre. Ma prima c’è da capire come finirà la partita tra FI e FdI. Questa è infatti la settimana decisiva per il governo e dentro Forza Italia le “colombe” hanno molto lavorato per organizzare un incontro tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi che superi le tensioni. Il tempo è davvero poco, visto che domani si eleggeranno i capigruppi e mercoledì vicepresidenti, questori e segretari di Camera e Senato, scelte strettamente legate alla formazione del governo che a fine settimana dovrebbe essere definito. (Continua a leggere dopo la foto)

Ad Arcore – riporta Il Giornale – il leader azzurro si è convinto che lo scontro con la premier in pectore non paga, lei ha il suo carattere, vuole imporsi, la mediazione non è forse la sua dote migliore e da leader incontrastata di un partito deve ancora imparare ad essere leader di coalizione, capace di trovare sempre una sintesi. Quindi l’unica è cercare di ragionarci e convincerla. “La crisi non la vuole nessuno, la soluzione è inevitabile – si ragiona nell’entourage di Berlusconi -, da lunedì (oggi, ndr) si ricomincia a discutere per chiudere l’accordo in settimana”. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo storico consigliere del Cav, Gianni Letta, accorso accanto all’amico a Villa Grande, in queste occasioni di solito riesce a fare piccoli miracoli. E a ricucire ha pensato molto il vicepresidente Antonio Tajani. Anche i figli maggiori del Cavaliere, Piersilvio e Marina, sabato a Villa San Martino hanno detto chiaro e tondo che bisogna ritrovare l’accordo e fare il miglior governo possibile.

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