Un sistema per garantire la sicurezza nazionale paragonato, però, al Grande Fratello di Orwell. E che ha già scatenato polemiche a non finire per presunte violazioni della privacy, oltre che per una sensazione di “oppressione” che tanti cittadini dicono di non voler sperimentare sulla propria pelle. Di cosa stiamo parlando? Della sperimentazione in corso nella città di Trento, nella quale si è recata nelle scorse ore la giornalista di Fuori dal Coro Raffaella Regoli per capire cosa stia realmente succedendo. Raccogliendo anche le testimonianze di alcuni trentini contrari all’iniziativa: “A cosa serve? A controllare la popolazione”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiegato dalla testata L’Adige, Trento è tra le città europee al centro della sperimentazione della “piattaforma tecnologica distribuita” che ha già iniziato a raccogliere, attraverso le telecamere del sistema di video-sorveglianza di Trento e alcuni microfoni, “materiale audio e video utile a segnalare la presenza di potenziali pericoli: atti criminali, vandalismo, risse, spaccio o anche affollamenti eccessivi e ingorghi del traffico”. (Continua a leggere dopo la foto)
Microfoni e telecamere per controllare i cittadini
Servizio di Raffaella Regoli a #Fuoridalcoro pic.twitter.com/0X9p4UJa9X
— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) September 27, 2023
Il sistema è pensato per non rendere riconoscibili volti e voci delle persone, così da garantire comunque la privacy. Ma le proteste non sono mancate. Raffaella Regoli ha mostrato i microfoni installati in alcuni punti della città, spiegando poi: “La città è un laboratorio a cielo aperto per un sistema di sicurezza nazionale. Qui l’occhio del Grande Fratello guarda e ascolta h24, con oltre 700 telecamere piazzate dappertutto”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il Comune, come spiegato da Regoli, “è partner di ben 3 progetti internazionali finanziati dall’Unione Europea per quasi 10 milioni di euro”. Non mancano, però, le proteste di alcuni cittadini: “Siamo stati dati in mano a delle multinazionali” ha commentato amareggiato Maurizio Ziglio, vice presidente dell’associazione Uniamoci Trentino.