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Tar del Lazio boccia il Dpcm sulle mascherine a scuola: cosa rischiano Conte e Draghi

Pubblicato il 10/08/2021 12:22

Guai in vista per l’ex premier Conte e anche per l’attuale presidente del consiglio Draghi. Con la sentenza 09343/2021 il Tar del Lazio ha dichiarato illegittimo il Dpcm del 14 gennaio 2021 emanato dal governo Conte per imporre le mascherine a scuola anche ai bambini al di sotto dei 12 anni. Come riporta Open, “la prima sezione del Tar del Lazio, presieduto da Antonino Savo Amodio, si è pronunciata sul ricorso presentato da una coppia di genitori di una minorenne che frequentava la scuola primaria. La coppia, assistita dagli avvocati Linda Corrias e Francesco Scifo, lamentava l’imposizione dell’obbligo, per i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, di indossare la mascherina per tutto il tempo delle lezioni cosiddette in presenza”. (Continua a leggere dopo la foto)

Perché il Tar del Lazio ha bocciato i Dpcm sulle mascherine a scuola? Nel ricorso si legge che l’imposizione era “sia immotivata sia viziata da difetto di istruttoria in quanto adottata in contrasto con le indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico e dall’Organizzazione mondiale della Sanità, senza fornire alcun supporto a sostegno di tale determinazione”. Inoltre, i ricorrenti lamentavano che non fosse “stata adottata alcuna misura al fine di garantire che un minore possa essere esonerato dall’uso della mascherina in classe”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nella sentenza viene spiegato che la sua decisione ha fatto “espresso rinvio alle considerazioni svolte nella sentenza n. 2102 del 19 febbraio 2021 su analoghe questioni, in cui è stata rilevata l’illegittimità del Dpcm del 3 novembre 2020 per sostanziale difetto di istruttoria, per irragionevolezza e per contrasto con le indicazioni del CTS, dalle quali l’amministrazione si è discostata senza tuttavia motivare alcunché sulle ragioni del diverso opinamento e senza addurre o richiamare evidenze istruttorie di diverso avviso, in ipotesi ritenute prevalenti rispetto al parere tecnico-scientifico del CTS”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per i giudici “si tratta di vizi ravvisabili anche nel successivo Dpcm del 14 gennaio 2021, oggetto di impugnazione, la cui base istruttoria è rimasta sostanzialmente immodificata”. A questo punto cosa rischia l’ex premier Conte dopo la sentenza del Tar? Spiega Open: l’avvocato Scifo ha già annunciato in una dichiarazione all’AdnKronos che chiederà i danni all’ex premier Giuseppe Conte e anche all’attuale inquilino di Palazzo Chigi Mario Draghi. “La sentenza è importantissima perché permette il risarcimento dei danni per un obbligo che è abusivo, quello di portare le mascherine al chiuso senza che sia stata fatta prima alcuna prescrizione o valutazione medica”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per questo, spiega l’avvocato, “agiremo contro Conte e i suoi ministri ai sensi dell’articolo 28 della Costituzione per responsabilità personale, con volontà di dolo. Faremo un’azione collettiva per tutti gli italiani chiedendo loro i danni. Agiremo anche contro Draghi perché ha inserito la misura nel decreto legge 52/2021 e nei successivi. Ci dicano quali sono le disposizioni scientifiche che avallano la misura. La verità è che i governi se ne sono infischiati, non hanno fatto alcuna valutazione scientifica. La scelta risponde solo a criteri politici: c’è stato un eccesso di potere”.

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