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La vendetta dell’Ordine contro il medico che ha curato e salvato 6mila pazienti fregandosene dei protocolli di Speranza

Pubblicato il 20/05/2022 11:30

Un altro scandalo, l’ennesimo. La lucida e criminosa follia del governo Draghi-Salvini-Speranza si abbatte su un altro medico, Andrea Stramezzi, che ha curato e guarito dal Covid 5.996 persone su 6.000, e ora è stato sospeso per un anno dal suo lavoro. Stramezzi, come ricorda La Verità, “ha prescritto ai malati farmaci autorizzati, ma ciò nonostante la Commissione medica dell’Ordine dei medici di Milano lo ha punito, in maniera severa, con una serie di sospensioni per ogni capo di accusa e provvedimenti di censura, che di fatto lo tengono lontano dalla professione per 12 mesi. Il verdetto è arrivato ieri ed è stato comunicato dall’Ordine sia al ministero della Salute, sia alla Procura della Repubblica, a cui la Commissione ha inviato gli atti dopo aver concluso la sua istruttoria contro Stramezzi, incredibilmente messo sotto inchiesta per aver guarito i suoi malati”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il dottore Stramezzi, vaccinato con tre dosi, ha avuto la colpa di non aver rispettato le indicazioni del ministero della Salute in merito all’approccio curativo del Covid: “L’indicazione data dalle autorità sanitarie, com’è noto, è stata lasciare i pazienti in vigile attesa con la sola tachipirina, cioè in attesa di un aggravamento. Invece Stramezzi, da due anni a questa parte, ha visitato a domicilio i suoi pazienti, riuscendo così a diagnosticare in fase precoce polmoniti. Diagnosticandole in tempo le ha guarite, prescrivendo appunto una serie di medicinali. Gli unici quattro – su 6.000 – pazienti di Stramezzi morti di Covid erano infatti ultra ottantenni, di cui tre con pregresse metastasi polmonari. Eppure ora, per aver agito autonomamente, in scienza e coscienza, questo medico ha subito la sospensione ed è stato censurato”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dopo la decisione dell’Ordine, Stramezzi ha scritto su Twitter: “Non è una radiazione. Forse temevano di fare di me un martire. Sospensione di 12 mesi che alla mia età è quasi una radiazione. Ma io andrò avanti a curarvi. Non vi abbandono. Impugneremo e in caso andremo in Cassazione. Non ho fatto nulla di male. Ho la coscienza a posto. Vinceremo”. Il caso del dottor Stramezzi è emblematico, perché rischia di mettere in discussione l’autonomia dei medici rispetto all’approccio diagnostico e curativo e il diritto a cure efficaci da parte dei cittadini, anche al di là dei protocolli ufficiali. “Nel caso del Covid, infatti, i protocolli si sono sempre basati su evidenze scientifiche derivanti unicamente da studi randomizzati, che però era impossibile svolgere in piena emergenza. Inoltre, questi protocolli non hanno tenuto conto della clinica, cioè dell’esperienza dei medici che, come Stramezzi, nel frattempo ottenevano risultati di guarigione attraverso il trattamento farmacologico dei sintomi della malattia causata dal virus”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude La Verità, “i dati ci dicono che si sarebbero potuti evitare il 75 per cento dei morti di Covid che abbiamo registrato, se solo i medici di base avessero scelto di visitare e curare i malati precocemente, invece che lasciarli senza farmaci né assistenza, come prescritto dai protocolli ministeriali. Andrea Stramezzi, che ha anche prestato servizio come volontario della squadra anti-Covid del ministero della Salute, si aspettava un premio per il suo impegno e i suoi successi terapeutici. Invece, è arrivata la sospensione”.

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