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Lockdown, ecco come la “scienza” ci ha mentito. Uno statistico sbugiarda Brusaferro

Pubblicato il 16/01/2023 19:03 - Aggiornato il 16/01/2023 19:08

Lo studioso di Statistica Maurizio Rainisio demolisce le presunte evidenze scientifiche, usate come giustificazione dei primi Dpcm di Giuseppe Conte e delle misure liberticide che abbiamo subito in era Covid, mentre migliaia di attività costrette alla serrata hanno poi dovuto chiudere, sì, ma definitivamente. “Ce lo dice la scienza”. Chi di noi non si è sentito rispondere così, con questo approccio fideistico, per il solo fatto di aver avanzato dubbi sulla gestione del Covid? Solo ora che il peggio pare alle spalle, ecco che Maddalena Loy su La Verità, stimolata dall’analisi di Maurizio Rainisio, fa a pezzi una ricerca pseudoscientifica che è stata il presupposto delle abnormi restrizioni che abbiamo subito. Si trattava, piuttosto, di “giochi di prestigio”, li definisce Rainisio. Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro: era il 24 ottobre del 2020 allorché l’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, istituì le cosiddette zone a colori, il coprifuoco, la didattica a distanza e lo smart working. E ci recluse in casa, perché lo diceva la scienza. La ricerca del luglio del 2021, che avrebbe dovuto suffragare la bontà di tali misure, pubblicata su Nature Communications, fu effettuata e pubblicata proprio dai massimi suggeritori delle misure di restrizione: Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Stefano Merler, membro del famigerato Comitato tecnico scientifico, nonché esperto di modelli matematici. Nonostante la sua esperienza matematica, si spinse a profetizzare, per la metà di luglio 2021, 1.300 morti al giorno, quando fortunatamente furono solo 23. In precedenza, il 30 aprile 2020, sempre la coppia Brusaferro e Merler, in collaborazione con la Fudan University di Shangai, aveva firmato su Science, la ricerca Zhang et Al. sulle misure di distanziamento sociale che avrebbero dovuto arginare la pandemia. (Continua a leggere dopo la foto)

Covid statistica demolisce evidenze scientifiche

Ma Rainisio, epidemiologo, ricercatore e statistico per importanti industrie farmaceutiche, ha molto da eccepire. “I dati riportati nell’articolo sono semplicemente incompatibili con i dati osservati”. Non c’è alcuna evidenza scientifica, dunque, che il sistema delle zone a colori abbia influito in modo positivo sull’andamento della pandemia. “Giochi di prestigio più pericolosi che utili”, quelli della ricerca Zhang et Al. Per noi profani, Maurizio Rainisio fornisce un esempio: “gli autori hanno paragonato l’Rt della settimana di inizio restrizioni a quello di tre settimane dopo, per poter dire che le restrizioni funzionavano”. Eppure l’Rt era già in discesa prima dell’introduzione delle zone “e dunque non ha affatto influenzato il calo. Ora chi lo dice a chi ha dovuto arrendersi e chiudere per sempre un’attività, a quei ragazzi chiusi in casa senza poter andare neppure a scuola, se non in modalità a distanza, ai familiari di chi non ha retto e si è tolto la vita? (Continua a leggere dopo la foto)

Se un giorno vi sarà la commissione d’inchiesta – come da ultimo auspicato dal viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami – sulla pessima gestione dell’emergenza Covid (e sugli effetti avversi dei vaccini) questa testimonianza sarebbe di certo tra le più decisive.

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