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Speranza avverte gli italiani: “Nessun allentamento delle restrizioni nel 2021”

Pubblicato il 31/12/2020 12:11

Se pensate che finite le feste, per le quali il governo ha confermato controlli serrati anche attraverso i social per evitare assembramenti, potremo tornare a una vita con meno restrizioni, sappiate che vi sbagliate, e di grosso. Il ministro per la Salute Roberto Speranza, infatti, ha chiarito che con l’inizio del 2021 non c’è da aspettarsi allentamenti né boccate d’ossigeno per quelle categorie che, a causa delle chiusure, si trovano da mesi ormai a non poter lavorare, in attesa di aiuti che arrivano in maniera tardiva e insufficiente a far fronte all’emergenza.

Speranza avverte gli italiani: "Nessun allentamento delle restrizioni nel 2021"

“Ristoranti e bar chiusi alle 18, chiusi piscine, palestre, cinema, teatri, stadi”: questo è lo scenario che Speranza ha tratteggiato attraverso le pagine del Corriere della Sera, anticipando anche che “il coprifuoco resterà anche dopo il 6 gennaio. Siamo ancora dentro la seconda ondata, Londra torna verso misure molto dure e anche noi abbiamo ancora troppi casi e troppi morti”.

Speranza avverte gli italiani: "Nessun allentamento delle restrizioni nel 2021"

Con l’avvento dell’anno nuovo, piuttosto, si tornerà alla vecchia colorazione delle Regioni italiane in base alla gravità della situazione sul territorio: giallo, arancione e rosso, nonostante in molti abbiano sottolineato in questi mesi le falle dello schema pensato dal governo, a partire dalle diverse tempistiche con cui le diverse zone comunicano i dati a Roma. Obiettivo primario, secondo Speranza, sarà il ritorno dei ragazzi a scuola: “Ma non basta l’arrivo delle prime dosi di vaccino a far cantare vittoria”.

Speranza avverte gli italiani: "Nessun allentamento delle restrizioni nel 2021"

“Finché i vaccini non produrranno un impatto epidemiologico sulla popolazione, lìunica cosa che funziona sono le misure restrittive – ha ribadito Speranza – L’indice Rt dà segni di ripresa, dopo la Befana dovremo ripristinare il modello delle fasce di rischio e confermare le misure base delle zone gialle”. Meglio mettersi subito l’anima in pace, insomma: nemmeno la fine del 2020 porterà piacevoli rivoluzioni alla nostra quotidianità, ancora all’insegna di divieti e minacce di sanzioni.

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