Analisi dopo analisi, studio dopo studio, il mondo non fa che suggerirci in queste settimane di fare attenzione: i vaccini contro il Covid-19, pagati a peso d’oro dai governi a case farmaceutiche mai così ricche, non sono efficaci come promesso, e l’impennata nella curva dei contagi in Paesi come Israele, dove pure era stata effettuata una somministrazione di massa, lo conferma. Il governo italiano, però, ha ormai deciso da tempo: avanti lungo una strada già tracciata, ignorando qualsiasi allarme, anche se fondato.
E così succede che mentre ovunque si discute sull’opportunità o meno di estendere le due dosi all’intera popolazione, il nostro ministro della Salute Roberto Speranza abbia già fissato addirittura la data per la terza dose, ormai considerata inevitabile dall’esecutivo. Come rivelato dal Corriere dellaa Sera, il mese di ottobre andrà così fissato in rosso come punto di partenza per un nuovo ciclo di vaccinazione, che inizieranno “dai più anziani e dai più fragili”, come anticipato dallo stesso Speranza.
Un mese, quello di ottobre, che non solo segnerà quindi con tutta probabilità il via libera alla terza dose, ma vedrà anche il governo impegnato sul fronte Green pass: sul tavolo di Draghi & co. arriverà il dossier sull’estensione del certificato verde a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, con Speranza che ha detto di voler però prima “verificare gli effetti della riapertura delle scuole sulla curva epidemiologica”. Il ministro Renato Brunetta, nel frattempo, si sta comunque già rimboccando le maniche.
Anche in questo caso, non sembrano comunque esserci molti dubbi. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si è già detto favorevole all’estensione del Green pass a tutti i dipendenti pubblici, trovando pronta sponda nell’esponente dem Beatrice Lorenzin: “Il certificato per il personale della pubblica amministrazione è il minimo per cercare di limitare il diffondersi del contagio”.
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