Giornate complicate, queste che l’Italia sta vivendo in questi primi sprazzi di una confusa Fase 2. Segnate dalle divisioni tra chi chiede controlli più ferrei sul rispetto delle rigole e chi invece invoca maggiori libertà. Ma soprattutto animate da una serie di episodi che hanno fatto finire inevitabilmente sul banco degli imputati il regolamento adottato dal governo Conte e la sua applicazione da parte delle forze dell’ordine, evidentemente a loro volta incerte sul modo di far rispettare la dura legge del lockdown 2.0, quello più leggero. Da tutto il Paese, ecco così arrivare segnalazioni che hanno scatenato fiumi di insulti sui social contro l’esecutivo giallorosso e le bizzarrie figlie delle sue decisioni.
A Cernusco sul Naviglio, nel Milanese, La Stampa racconta per esempio le disavventure di un quarantenne che, all’aria aperta e lontano da altre persone, si è tolto la mascherina per poter fumare una sigaretta. Individuato e subito raggiunto dai vigili urbani ha pensato, poverino, che si trattasse di uno scherzo, spiegando in maniera ironica che con la protezione sul volto sarebbe stato difficile riuscire a fare qualche tiro. Niente da fare: “Qui siamo in Lombardia e la mascherina va indossata sempre e comunque, senza eccezioni”. 400 euro da pagare entro cinque giorni, sanzione di fronte al quale l’uomo ha deciso di fare ricorso, come tanti altri in queste ultime ore.
A Ospitaletto, in provincia di Brescia, un’altra vicenda finita tristemente sulle pagine dei giornali: un anziano in fila per entrare al supermercato, stancato dall’attesa, si era seduto su una panchina vicino al negozio. I carabinieri si sono subito avvicinati e hanno messo mano al verbale: inutile cercare di spiegare loro che si trattava della piccola pausa di un uomo che, in là con gli anni, si era affaticato dopo tanto tempo in piedi. A Bagnolo Cremasco, in provincia di Cremona, un uomo è stato invece multato perché andava a trovare i genitori nei giorni in cui spostarsi da Comune a Comune era ancora proibito. Ha fatto presente agli agenti che tra la distanza da percorrere era di soli 400 metri e che stava andando a pranzo dalla madre e dal padre perché, senza lavoro da settimane, faticava a trovare i soldi per la spesa. Anche qui, però, la legge è rimasta sorda di fronte agli appelli alla pietà.
Storie ancora più assurde della più recente e tanto discussa, quella di un ragazzo multato per essersi lasciato andare a un abbraccio in pubblico alla propria fidanzata. In alcuni casi è il questore di turno, armato di buonsenso e responsabilità, a intervenire per far sì che le sanzioni vengano annullate. In altri casi, invece, i casi restano come macchie indelebili, con la Consulta che potrebbe ora essere chiamata in causa in merito alla costituzionalità dei dpcm adottati dal governo Conte. Nel frattempo, come purtroppo accade sempre, a rimetterci sono sempre i più deboli.
Ti potrebbe interessare anche: https://www.ilparagone.it/banche-mercati/cronaca-di-un-disastro-annunciato-nessuno-vuole-i-prestiti-fino-a-25-000-euro/