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Senatori in prestito, trattative, dietrofront: la crisi giallorossa è diventata una farsa

Pubblicato il 29/01/2021 10:31

Acrobazie sempre più spericolate, come gli artisti di un circo costretti a esibirsi in numeri di difficoltà crescente. I giallorossi hanno capito alla perfezione il momento storico: la poltrona è in pericolo e di fronte alla possibilità di perdere un posto in Parlamento, non c’è etica o morale che tenga. E così eccoli lanciarsi in manovre ad altissimo rischio come il “prestito del senatore”. Il gruppo dei cosiddetti “responsabili” a sostegno di Conte è nato infatti soltanto grazie all’arrivo dal Pd di Tatjana Rojc, che ha consentito di raggiungere la fatidica soglia dei 10 iscritti. Un passaggio però solo momentaneo, come chiarito da Nicola Zingaretti, che prima o poi rivorrà indietro l’ormai ex esponente dem.

Senatori in prestito, trattative, dietrofront: la crisi giallorossa è diventata una farsa

Una comica continua, mentre il Paese resta paralizzato da una crisi economica durissima, che continua a picchiare forte in questi mesi di restrizioni, con metà Italia ancora in zona arancione. Di albergatori, ristoratori, impiegati del turismo e via dicendo che protestano per l’impossibilità di lavorare da mesi, però, non sembra importare a nessuno. Si lavora, invece, e sodo, per rinforzare il gruppo di senatori chiamati alle armi per salvare l’Avvocato del Popolo da un brusco capitombolo. Con tanto di drammatici imprevisti, come la lite tra Sandra Leonardo e Maria Rosaria Rossi sul simbolo del gruppo. La Verità parla addirittura di rissa sfiorata tra le due. Il risultato è che la consorte di Clemente Mastella, al momento, non ha firmato e non fa parte della formazione. Una grana non da poco.

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E tanto per non farsi mancare niente, ecco anche il capolavoro di Luigi Vitali, iscritto a Cambiamo ma nel gruppo di Forza Italia. Prima aveva promesso solennemente che non avrebbe lasciato il partito di Silvio Berlusconi per rispondere agli appelli di Conte. Poi, ecco la retromarcia via Facebook: “Ho deciso di sostenere il premier perché vedo gente pensare a interessi di parte. Non è questo il momento delle contrapposizioni”. Finita qui? Macché. Tempo ancora qualche ora e, forse vittima di un attacco di schizofrenia, Vitali ci ha ripensato ancora: “Ho parlato con Berlusconi, torno sui miei passi”. Tutto chiaro, no?

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Un tira e molla grottesco, con trattative in scena sotto gli occhi di tutti e mercanteggiamenti che poco dovrebbero avere a che fare con il Parlamento. Tant’è. Ormai ogni limite è destinato a cadere, nel disperato tentativo giallorosso di dare vita a un Conte ter che alla fine forse si farà, forse richiederà il sacrificio del premier per far rientrare Matteo Renzi nei ranghi e andare di nuovo avanti tutti insieme. Una farsa, neanche tra le più divertenti. Con i Cinque Stelle che nel frattempo ripetono: “Tutto questo è per il bene degli italiani”. Non sembrano molti, in realtà, i cittadini che condividono il giudizio.

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