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“Dobbiamo estinguerci!” I deliri del fondatore di Davos e il ruolo degli eco-vandali

Pubblicato il 04/06/2023 12:56

Nell’agenda dei grandi della Terra il rischio “estinzione” non solo è preso in considerazione, ma viene anche interpretato in maniera positiva, in funzione di un nuovo ordine mondiale ecologico: la lotta al cambiamento climatico beneficerà del crollo della popolazione. Basterebbe etichettarli come i deliri di un folle, se non fosse per la fonte di tali teorie bislacche: Klaus Schwab, il fondatore del World economic forum di Davos, che annualmente riunisce i nomi dell’altissima finanza e i decisori politici per disegnare un futuro inquietante in cui le masse sono controllate da pochi. Ecco, dunque, che nell’epoca delle clamorose azioni di vandalismo spacciate per eco-attivismo, Francesco Borgonovo si rivolge agli attivisti di Ultima generazione dalle colonne de La Verità e consiglia loro una lettura per l’estate: Il capitalismo degli stakeholder (FrancoAngeli, 2023, 196 pagine), il cui settimo capitolo è firmato da Klaus Schwab. Il libro risale al 2021 ma solo di recente è stato pubblicato in Italia. Ebbene, nel capitolo vergato da Schwab, vi si leggono i corretti comportamenti che dovrebbe tenere l’uomo nuovo, e si concentra sulla “salvezza del pianeta” e ci indica anche un modello: l’adolescente Greta Thunberg, peraltro ospite a Davos nel 2018. Progresso economico e vivibilità del pianeta: come conciliarli? Abbattendo le emissioni di Co2, ma anche questa condizione è sottesa a delle variabili, a dei “megatrend”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Schwab cambiamento climatico estinzione

I “megatrend”

Il primo: quello dell’urbanizzazione, una delle cause dell’inquinamento, risolvibile con la “azione coordinata di un piccolo gruppo di sindaci” per contrastare il cambiamento climatico. Ad esempio, attraverso la conversione del trasporto pubblico all’elettrico, dai taxi agli autobus e, anche, dal graduale ridimensionamento della mobilità privata. Ma occupiamoci, ora, del secondo megatrend, quel che qui ci interessa: la popolazione cresce a livello globale, è il “problema”, pertanto estinguendoci inquineremo meno. Non stiamo scherzando, pare essere davvero la teoria di Schwab, del quale riportiamo le esatte parole: “Mentre si prevede che la popolazione globale continuerà a crescere fino al 2050, il suo tasso di variazione sta decelerando giorno dopo giorno. Questo preventivato crollo della popolazione mondiale presenta le sue insidie, ma la lotta al cambiamento climatico può certamente beneficiarne”. Ecco, dunque, cosa si nasconde dietro questa improvvisa e scomposta mobilitazione per il clima: i ragazzi di Ultima generazione, magari pure in buona fede, in un certo senso si rendono promotori di questi deliri. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tra tecnologia ed ecologia

Poi, c’è il terzo megatrend: il progresso tecnologico. Le tecnologie ci salveranno, facendoci inquinare di meno. Borgonovo nota, qui, una grande contraddizione, giacché produrre tecnologia sofisticata inquina a sua volta. Infine, il quarto “megatrend” è un combinato disposto, come si dice, degli altri tre, poiché discende da come l’uomo affronterà le minacce descritte. Ricapitolando: niente auto di proprietà, auto green, meno figli, un po’ le istanze portata avanti attraverso l’ossessione green. “Non avrai più niente e sarai felice”: ecco l’Agenda 2030 del World economic forum.

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