Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. E giù acqua a catinelle, un secondo dopo la fine della frase. L’iconica scena del film Frankenstein Junior sembra scritta per essere interpretata dai militanti del Partito Democratico, continuamente alle prese con le figure barbine della propria segretaria Elly Schlein. Ogni volta che si ha la sensazione di aver toccato il fondo, ecco puntuale un’altra gaffe. Un po’ quello che è successo nelle ultime ore, quando la leader dem è stata protagonista dell’ennesima giravolta, scagliandosi contro il governo Meloni sul fronte energia: “Il Consiglio dei Ministri ha confermato i nostri timori, e cioè la scelta di dire no alla proroga del mercato tutelato luce e gas. Può sembrare una questione tecnica ma non lo è. Tocca la carne viva delle difficoltà di cinque milioni di famiglie, dieci milioni di utenze”. Peccato, però, che Schlein nella sua analisi abbia dimenticato un dettaglio non di poco conto. (Continua a leggere dopo la foto)
Mercato tutelato, luce e gas. Come funzionerà il passaggio: le date da ricordare e i trucchi per non farsi fregare
Schlein ha parlato addirittura di una “tassa Meloni” sulle bollette. Con Raffaele Fitto, ministro degli Affari Europei, a risponderle per le rime: “Parliamo di una norma prevista dalla legge sulla concorrenza nel 2022, ci si poteva accorgere degli effetti non condivisibili quando si è approvata questa norma al tempo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ancora più diretto il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti: “Sarebbe opportuno che qualcuno facesse presente al segretario Pd, Elly Schlein, che la fine del mercato tutelato per l’energia era fra gli obiettivi del Pnrr, Piano predisposto dal Conte I e portato a termine dal successivo ‘governo dei migliori’. Viste le continue amnesie da cui è affetta, di certo la Schlein non ricorderà che solo Fratelli d’Italia non votò il Pnrr, mentre invece il Pd in quella occasione si espresse favorevolmente per il ritorno al mercato libero: decisione che solo oggi scopre essere una pessima idea”. (Continua a leggere dopo la foto)
Insomma, il Pd ha voltato le spalle a una misura che, in realtà, era maturata lungo due governi dei quali ha fatto parte. Come ricordato anche da Carlo Calenda, in teoria un potenziale alleato dem: “La posizione del Pd sul mercato tutelato è una strumentalizzazione inaccettabile. La fine del mercato tutelato è una riforma del Pnrr votata anche dal Pd e prevista da Mario Draghi“. A Elly Schlein, forse, servirebbe una cura a base di fosforo per la memoria. O più semplicemente, una bella iniezione di coerenza.
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