I cittadini hanno iniziato a capire che le sanzioni alla Russia sono in realtà sanzioni agli italiani. Mentre i russi continuano a stare al caldo e a non veder triplicati i costi dei prodotti nei supermercati o alla pompa di benzina, da noi avviene esattamente questo. Chi sta pagando dunque il prezzo più alto delle sanzioni alla Russia? L’Italia. E il bello è che a dirlo forte e chiaro da noi è solo Gianluigi Paragone, il quale ha sfidato tutti i leader dicendo: “Io del gas russo non ne faccio a meno”. La Meloni, invece, che faceva finta di stare all’opposizione di Draghi, e ha votato sia l’invio di armi in Ucraina sia le sanzioni, ha ribadito che non si può retrocedere. Dunque, il 25 settembre gli italiani che vogliono dire basta alle sanzioni e al prezzo spropositato del carburante dovranno votare Italexit, che è l’unico partito antisistema che dice forte e chiaro di riprenderci il gas russo. E a giudicare dagli ultimi sondaggi sono più della metà gli italiani che dicono stop a questa follia. Andiamo a vedere i numeri. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo un sondaggio realizzato da Termometro politico – e ripreso da Il Tempo – gli italiani chiederebbero un cambio di rotta per quanto riguarda il tema delle sanzioni. Di fronte all’aumento del prezzo del gas e all’impennata dell’inflazione, infatti, il 51,1% degli intervistati si dichiara a favore di una revisione della politica adottata fin qui nei confronti della Russia. Il 28%, in particolare, ricorda che fin dall’inizio si era detto contrario ad ogni restrizione. Il 23,1%, invece, pur sostenendo – al momento dello scoppio delle ostilità – le sanzioni come risposta all’offensiva di Mosca, auspica adesso un’inversione di marcia. (Continua a leggere dopo la foto)
Il 44% degli intervistati, invece, resta fedele alla linea dura delle sanzioni: per il 24,2% un cambio di linea significherebbe “cedere a un ricatto” e bisognerebbe, anzi, essere ancora più duri con la Russia. Per il 19,8%, invece, andrebbe lasciato tutto così com’ è: “Le sanzioni devono rimanere al livello attuale”. Un altro quesito aiuta a capire la posizione degli italiani riguardo la politica estera seguita dall’Italia. Il quesito riguarda l’affermazione sull’Italia come “colonia non pienamente sovrana”. Il 52,1% si dichiara “sovranista”, accusando l’Italia di essere, a seconda degli intervistati, vassallo di Stati Uniti (19,8%), Unione europea e Germania (17,1%) e “finanza internazionale e multinazionali” (15,9%). (Continua a leggere dopo la foto)
Solo il 30,1% pensa che si tratti di “affermazioni populiste ed estremiste” (30,1%). Per il restante 23,5%, l’Italia non è “pienamente sovrana”, ma è una cosa positiva perché difende il nostro Paese dalle “scelte irresponsabili dei politici italiani”. Inoltre, un altro dato confermerebbe la posizione contraria degli italiani sulle scelte del governo: il 54,5% degli intervistati, infatti, dichiara di non avere fiducia nei confronti del presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ti potrebbe interessare anche: “Dobbiamo farlo, perdiamo credibilità”. La Meloni getta la maschera su sanzioni, armi e crisi energetica