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Sanitari non vaccinati, Green pass e quarantene: il governo approva il nuovo decreto. Cosa cambia

Pubblicato il 31/12/2022 09:05

Nel “decreto rave” che la Camera ha approvato definitivamente sul finire di questo anno ci sono anche le norme che puntano a mandare definitivamente in soffitta l’era Conte-Draghi-Speranza e tutto quel terribile vocabolario che ci hanno insegnato a utilizzare dal 2020 ad oggi. La prima grande novità riguarda il personale della sanità: il decreto certifica che la scadenza dell’obbligo vaccinale, per loro fissata dal precedente governo al 31 dicembre, è stata anticipata di due mesi al primo novembre. E, di conseguenza, sono stati reintegrati sul posto di lavoro quei medici e infermieri che avevano rifiutato il vaccino ed erano per questo stati multati e sospesi temporaneamente. A proposito di multe, a partire dalla sua entrata in vigore e fino al 30 giungo 2023, il decreto approvato sospende le sanzioni da 100 euro alle persone con più di 50 anni, che non avevano rispettato l’obbligo vaccinale. (Continua a leggere dopo la foto)

Il reintegro del personale sanitario non vaccinato è un po’ la luce in fondo al tunnel che tanto si aspettava. Ma non è tutto. Perché con lo stesso decreto viene anche abolito l’obbligo di presentare il Green Pass e dunque di essere vaccinati o tamponati per accedere in ospedali e Rsa, gli ultimi luoghi in cui le Certificazioni verdi resistevano ancora per i visitatori e gli accompagnatori. Il Green Pass – orrido strumento dell’antidemocrazia e simbolo della sospensione dei diritti di tutti – non servirà più nemmeno per accedere alle prestazioni mediche in pronto soccorso o per assistere un amico o un familiare nelle sale di attesa dei dipartimenti d’emergenza e dei pronto soccorso. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine, con il nuovo decreto il governo elimina pure l’obbligo di effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e per uscire dall’isolamento dopo aver contratto il Covid-19. Se si risulta positivi al tampone, dopo 5 giorni senza sintomi sarà quindi possibile tornare a svolgere le normali attività senza dover dimostrare di essere negativi. Ridotta anche la durata del regime di auto-sorveglianza per chi è entrato in contatto con persone positive. Il termine dei dieci giorni è stato abbassato a cinque, sempre con l’obbligo di indossare una mascherina Ffp2 in caso di assembramenti. Finito il periodo di autosorveglianza via libera senza più tampone. L’Italia arriva a tutto questo con estremo e colpevole ritardo, ma alla fine ci è arrivata.

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