A Roma il Pd dà un altro saggio della sua inconsistenza. Per i cittadini della capitale è infatti in arrivo una grossa novità sul fronte spazzatura. La mania del controllo sociale sta sfuggendo un po’ di mano dopo il Covid, e adesso Gualtieri e i suoi puntano al “monnezza pass”. Come ha potuto verificare RomaToday, è in corso in queste settimane la gara per l’acquisto di cassonetti “smart”, che dovrebbero essere installati dopo l’estate per ora in un quartiere-pilota della Capitale, non servito dalla raccolta porta a porta e con un’alta intensità di negozi e attività di somministrazione. “L’obiettivo, infatti, è quello di permettere il conferimento della differenziata solo ai residenti, tramite una card magnetica nominativa, tenendo fuori i commercianti così da evitare i cumuli di imballaggi, dal cartone alla plastica, che caratterizzano i marciapiedi della città”. (Continua a leggere dopo la foto)
La scelta è ricaduta sul quartiere Africano, nel II municipio di Roma. La consigliera capitolina del Pd Cristina Michetelli in un post Facebook spiega: “Questi cassonetti, più capienti degli attuali, non potranno essere usati dagli esercenti – scrive la consigliera – , ma saranno riservati alle famiglie, che dovranno però rigorosamente rispettare la raccolta differenziata. Saranno evitati il rovistamento tra la spazzatura e la dispersione di odori e si potrà così calcolare la Tari sui rifiuti effettivamente prodotti. Più pulizia e più responsabilità per tutti”. Ma da via Tripoli smentiscono: “Non c’è nessuna ufficialità da parte di Ama o del dipartimento rifiuti – spiega al giornale Rino Fabiano, assessore del II – I dettagli tecnici e il posizionamento non sono ancora sicuri”. Insomma, la solita storia targata Pd. (Continua a leggere dopo la foto)
In ogni caso, sembra proprio che il piano sia stato definito almeno nelle sue linee generali. “Con questa nuova modalità di conferimento – spiega RomaToday – Ama riuscirà innanzitutto a emettere un bollettino Ta.Ri. puntuale, perché basato sul “peso” effettivo dei rifiuti gettati da ogni nucleo familiare, ma anche a pizzicare chi non differenzia correttamente quanto prodotto. La card magnetica, come detto, è nominale e la municipalizzata potrà risalire ogni volta a chi ha conferito all’interno dei nuovi cassonetti, che dovrebbero essere a forma di campana e avere un costo unitario di 1.500 euro”. Tasse un tanto al chilo. (Continua a leggere dopo la foto)
Nelle scorse settimane il sindaco Roberto Gaualtieri “aveva dato il via a una cabina di regia, coordinata dal capo di gabinetto Albino Ruberti, proprio per analizzare le numerose problematiche relative alla raccolta delle utenze non domestiche, quindi bar, ristoranti e negozi in generale. Il Campidoglio vuole capire come mai in molti quartieri, soprattutto nel Centro Storico e nei luoghi della movida, le quattro ditte esterne che hanno ottenuto il subappalto da Ama non riescano a coprire con puntualità il servizio ed eventualmente sanzionare le negligenze”. Povera Roma.
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