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Casalino, il “cane da guardia” del premier che decide tutto. Il duro attacco della testata italiana

Pubblicato il 18/05/2020 12:47

Rocco Casalino. Dal Grande Fratello alla gestione della comunicazione di un Paese intero. Già, perché è lui che decide chi parla e chi no, come, quando, dove: tre telecamere Rai, il cortile interno di Palazzo Chigi allestito come uno studio televisivo, due microfoni, un grande tappetto: rosso. E questo è solo l’ultimo esempio, lo scenario allestito per presentare in pompa magna il Decreto Rilancio del suo assistito, il premier Giuseppe Conte. Oggi Luigi Mascheroni, su Il Giornale, si chiede: “Quando Rocco Casalino ha cominciato a sfuggirci di mano?”. E prova anche a dare una risposta, più risposte. “Rocco Casalino, rappresentazione plastica dell’incapacità in cui siamo risucchiati, mestierante della politica che ne è diventato il deus ex machina”.

Analizza Mascheroni: “Rocco Casalino, un po’ spin dottor un po’ vigilante, è il cane da guardia che cura il padrone. È il suggeritore che non ha idee ma trova ascolto. È l’occhiuta vigilanza dei Vopos della DDR-CasaleggioAssociati sr.l., è il televenditore vestito a festa che sai che finirà col fregarti, è l’insospettabile ex concorrente del primo GF che si stagliava rigido come un militare che fa la guardia a un ostaggio. Giuseppe Conte è il rapito, ma chi pagherà il riscatto purtroppo finiremo con l’essere noi. Il silenzioso guardiano del Potere – ma Quis custodiet ipsos custodes?, chi controlla i controllori -, la politica come eterno reality show, la scomposta impostazione omoerotica di un camionista fermo a gambe divaricate sul ciglio della strada, la cafonaggine scravattata di un palestrato di Ceglie Messapica… Proprio perché la politica è niente, la comunicazione diventa tutto”.

Rocco Casalino, dunque: “Con un giorno di anticipo sulla Giornata mondiale contro l’omofobia, Casalino sabato sera ha espresso l’orgoglio LGBT portato direttamente sul palcoscenico della politica. Di cui incarna il lato oscuro: nell’immaginario dell’Italia al tempo dei Cinque Stelle appare come il suggeritore occulto, il cattivo consigliere, il Vermilinguo che rende più nera l’anima di Conte… Il presidente della Repubbliva Mattarella parla giustamente di discriminazioni omofobe, ma qualcuno fa notare che in questo Paese comanda Rocco Casalino… Il quale, invece di ringraziare la Ruota della fortuna, si offende perché lo giudicano soltanto per il GF. Non si rende conto che è meglio così. E se lo giudicassimo per il resto?”.

Conclude Il Giornale: “Rocco Casalino ha trovato il Bengodi in Italia, in televisione, che spesso è l’anticamera della politica. O è la politica che è il confessionale del Grande Fratello? Ed è arrivato dove è arrivato. Nemmeno Daria Bignardi avrebbe potuto sognarlo. Ma Rocco Casalino non è un mostro. Non è nemmeno un Grande Vecchio, né un pericoloso mefistofele della comunicazione. È peggio. È la provincia mediocre, è l'”uno vale uno, e voi non siete un cazzo”, è il cinismo senza neppure cattiveria. E l’ignoranza senza imbarazzo di un Paese che tiene l’inquadratura larga per fare restare in campo anche Casalino”.

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