Un tema che continua a tenere banco, quello delle mascherine, ora che lo stato di emergenza è terminato e il governo ha dato il via libera, con colpevole ritardo, a un graduale ritorno alla normalità. Sulla reale efficacia dei dispositivi di protezione per il viso si interrogano infatti, in queste settimane, virologi e scienziati, non tutti d’accordo sull’opportunitò di insistere con l’obbligo al chiuso. Quello che però tanti genitori continuano a chiedersi è se questi strumenti siano adatti o meno ai bambini, un tema che era già stato sollevato in passato senza portare a conclusioni definitive.

Il programma Report, in onda su RaiTre e diretto da Sigfrido Ranucci, ha così riaperto questo capitolo, cercando di capire quali test vengano effettuati sulle mascherine prima dell’immissione sul mercato. Anche perché i dispositivi, in particolare quelli FFP2, sono rimasti obbligatori per l’accesso a scuola da parte degli adulti e vanno indossati anche dai bambini con più di 6 anni in caso di contatto con compagni positivi. Si tratta della cosiddetta “autosorveglianza”, che ha portato al superamento della quarantena preventiva.

Ognuno deve trovare la mascherina più adatta, tanto che nelle prove tecniche una FFP2 deve aderire almeno a dieci volti diversi. Ma tutti adulti. E i bambini? #Report pic.twitter.com/J0sNpKbnfp
— Report (@reportrai3) April 18, 2022
Come spiegato da Report, vicino al marchio CE nelle mascherine è presente il codice EN 149, che certifica i requisiti minimi di una FFP2 e le prove tecniche da superare prima della messa in commercio. Questi dispositivi nascono come filtranti antipolvere per la sicurezza sui luoghi di lavoro e devono aderire in maniera efficace sul viso. Prima del lancio sul mercato, ogni mascherina deve così aderire ad almeno 10 volti diversi. Peccato, però, che tutti i test del caso vengano effettuati su degli adulti.

Mancano, a oggi, studi che certifichino l’efficacia delle mascherine sui più piccoli. Report ha cercato di capirne di più intervistando Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità ed ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico. Ma di fronte alle troppe domande della giornalista del programma Rai, il medico ha deciso di non rispondere e l’intervista si è conclusa anzitempo.
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