Ha aperto una crisi di governo ritirando i ministri di Italia viva, dando il via a una serie di trattative, mercanteggiamenti e prestiti tra partiti degni del circo più che di un Parlamento. Poi, come niente fosse, Matteo Renzi se n’è volato lontano, in Arabia Saudita, a tessere le lodi del principe Mohammed bin Salman, vicepremier e futura guida già designata del Paese. In quel passaggio avvenuto proprio mentre il Quirinale iniziava le consultazioni c’è la perfetta sintesi della figura politica del Rottamatore, sempre pronto a voltare le spalle agli italiani.

Renzi è corso in Arabia Saudita per prendere parte alla conferenza del Future Investment Initiavie Institute, Fondazione nella quale ricopre il ruolo di membro del board. Un ente istituito per decreto del re saudita e del quale il Rottamatore fa parte, dispensando preziosi consigli. L’ex premier non ha potuto partecipare a tutte le giornate della manifestazione, richiamato in Italia dalla crisi politica da lui stesso innescata. Ma ha fatto in tempo a dipingere l’Arabia come “culla del neo-Rinascimento”, parola utilizzata anche nel nome della kermesse e suggerita dallo stesso Renzi.
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“Per me è un particolare privilegio parlare con lei di Rinascimento perché non sono solo l’ex primo ministro ma anche l’ex sindaco di Firenze, dove il Rinascimento è cresciuto proprio dopo una pandemia” è stato l’esordio di Renzi. Poi, di fronte al principe saudita, ha lodato gli sforzi “nello sviluppo delle città” da parte del governo e lodato il basso costo del lavoro dell’Arabia Saudita. Con tanto di battuta: “Non posso parlare del costo del lavoro a Ryad perché come italiano sono geloso”.

Renzi ha poi indicato al principe bin Salman la strada da seguire per investire i soldi del Pif, il fondo di investimenti pubblici saudita: “Tanti soldi per creare cittadini e investimenti sull’educazione e l’intelligenza umana. L’annuncio di 1,4 trilioni di investimento da oggi al 2030 è incredibile. Penso al debito pubblico italiano….1,4 trilioni è la metà del debito pubblico italiano…ma scherzi a parte penso sia importante capire che tipo di strategia pensate”. Ecco, Renzi ha aperto una crisi di governo, ha abbandonato l’Italia ed è corso in Arabia a lodare il “neo-rinascimento” avviato nel Paese e fornire preziosi consigli al principe saudita. Un traditore della patria, né più né meno.
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