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Renzi indagato anche per la conferenza ad Abu Dhabi. È lui stesso a comunicarlo

Pubblicato il 15/07/2021 17:30 - Aggiornato il 15/07/2021 17:31

Dopo l’inchiesta su lui e Lucio Presta per il documentario su Firenze, Matteo Renzi risulta indagato anche dalla procura di Firenze per emissione di fatture per operazioni inesistenti in relazione al compenso ricevuto per una conferenza ad Abu Dhabi. È lo stesso Renzi a darne notizia nel suo libro appena uscito, “Controcorrente”, che lo stesso ex premier ha presentato oggi a Firenze. Come scrive Repubblica, “secondo quanto appreso poi da fonti investigative, Renzi sarebbe indagato in concorso con Carlo Torino, titolare di una società di Portici (Napoli), la Carlo Torino e associati, che avrebbe fatto da tramite per la ricezione del compenso”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’inchiesta sarebbe nata a seguito di una segnalazione della Uif, l’Unità di prevenzione antiriciclaggio, che avrebbe indicato movimenti di denaro poco chiari sul conto corrente della società del Napoletano. “Sempre dalla procura di Firenze e in particolare dall’inchiesta sulla Fondazione Open, sarebbero partiti gli accertamenti da cui è nata l’inchiesta della procura di Roma per finanziamento illecito che vede indagati Renzi e Lucio Presta”. (Continua a leggere dopo la foto)

Durante la presentazione del suo nuovo libro Renzi è invece intervenuto sul caso dell’indagine sul documentario. “Posso garantire che quel compenso, che appartiene alla mia sfera privata, lo uso per la mia vita privata: la mia attività politica è trasparente”. Il senatore e leader di Italia Viva è indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni. Renzi, a margine della presentazione del suo libro ‘Controcorrente’ a Firenze, ha assicurato “piena disponibilità ai magistrati romani a offrire tutte le spiegazioni e i chiarimenti che vogliono”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Da parte mia c’è totale tranquillità personale e nessuna rabbia istituzionale”, ha aggiunto Renzi, sostenendo che “tutto è perfettamente documentato, lecito, legittimo e regolare”, e dunque “quando i magistrati ci chiederanno conto, vedranno dalle carte che è tutto a posto. Sono assolutamente tranquillo, perché questa roba non sta né in cielo né in terra”. Secondo il fondatore di Italia Viva “il tempo è galantuomo: avete visto quanta roba ci hanno buttato addosso? Ricordate le banche? Quante vicende giudiziarie ci hanno buttato addosso nel 2016? Di Maio ha chiesto scusa per Uggetti: e la Guidi? La Paita? La Boschi?”.

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