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Italia in recessione, tutta colpa della Ue. Lo studio che spiega perché l’Europa per noi è “tossica”

Pubblicato il 18/05/2022 09:13

Ma guarda un po’ che scoperta! Due verità in un colpo solo. La prima: Draghi ha mentito. La seconda: la colpa della nostra recessione è dell’Europa. Partiamo dalla bugia. Non molti giorni fa il nostro presidente del Consiglio ha detto: “A oggi non vedo una recessione quest’anno e il motivo è che abbiamo chiuso l’anno scorso molto, molto bene, e quindi ci portiamo dietro una crescita – come si dice – acquisita. Mi pare molto difficile che quest’anno ci possa essere una recessione…”. Fabio Balboni, senior economist di Hbsc, però, dopo che la Commissione europea ha tagliato le stime di crescita dell’Italia per il 2022 al 2,4% dal precedente 4,1% ha sostenuto a La Verità che “le prospettive dell’economia italiana rimangono soggette a forti rischi di ribasso, considerato che l’Italia è tra i maggiori importatori di gas naturale russo e quindi potrebbe essere gravemente colpita da eventuali e improvvise interruzioni delle forniture”. (Continua a leggere dopo la foto)

Come scrive Paolo Del Debbio nel suo articolo, “fin qui anche noi sapevamo che il caro bollette sta determinando problemi gravissimi nel nostro Paese sia alle imprese, che consumano molta energia, sia alle famiglie appartenenti alle fasce di reddito medie e basse. Quello che però non sapevamo – o meglio che pensavamo ma evitavamo allo stesso tempo di pensare che avvenisse – era che tutto questo potesse trasformarsi in una possibile recessione ed invece lo stesso Balboni – che, intendiamoci, non è che qui stiamo prendendo come l’Oracolo di Delfi pendendo dalle sue labbra come una folla di allocchi – ha sostenuto che i rischi di ribasso del Pil sono aumentati in modo significativo e, anche se il settore dei servizi dovrebbe rimanere ben sostenuto grazie all’effetto delle riaperture, non si può escludere una recessione, quindi c’è quanto meno perplessità circa la possibilità che la forte ripresa registrata nel 2021 regga e trascini anche quella del 2022”. (Continua a leggere dopo la foto)

E ora veniamo al dunque. Quanto c’entra l’Europa con la nostra recessione, al di là delle colpe del governo Draghi (che sono comunque quelle di essere appiattito sui voleri di Ue e Usa)? Scrive Del Debbio: “Pensiamo che la maggiore colpa sia europea, non per un acritico quanto sciocco filo draghismo, ma perché pensiamo che dinnanzi a una crisi economica della portata attuale o l’Europa rivedeva e sospendeva seriamente i vincoli del deficit e del debito assumendone la garanzia (e ciò poteva essere fatto in vari modi), o avrebbe dovuto immediatamente intervenire con un Energy fund per sostenere le economie dei Paesi, e non pensando che questa crisi si sarebbe risolta con le sanzioni alla Russia e con un’ipotetica centrale unica di acquisto del gas che per ora è stata scritta in qualche documento e si è ascoltata in qualche intervento tanto roboante quanto vuoto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Del Debbio: “Quando le crisi investono un continente che ha anche una sua unità politica come l’Europa non si può pensare che gli Stati membri risolvano i problemi, oltre un certo limite, da soli, perché questo sarebbe come pensare che un singolo Stato dell’America del nord avrebbe potuto risolvere da solo la crisi pandemica e così non è stato attraverso un massiccio e poderoso intervento del governo federale. Ancora una volta l’Europa non c’è, non c’è stata e se c’è stata lo ha fatto non centrando la qualità degli interventi né fornendoli delle risorse necessarie”.

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