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Stefano Puzzer, la clamorosa protesta in attesa della sentenza: “Chiedo soltanto giustizia” (VIDEO)

Pubblicato il 07/02/2024 20:19 - Aggiornato il 07/02/2024 21:43

Protesta di Stefano Puzzer davanti a Montecitorio, attesa la sentenza sul licenziamento – Davanti a Montecitorio, da ieri, c’è un uomo-sandwich, come si dice di qualcuno che pubblicizza qualcosa con un cartello sul petto e uno sulla schiena. E quello che “pubblicizza” è la sua dignità, lo possiamo ben dire: stiamo parlando di Stefano Puzzer e sul cartello c’è scritto “Chiedo solo giustizia”; dall’altro lato si legge “Licenziato per non aver usato il ricatto del Green pass. È, in estrema sintesi, ciò che è accaduto all’ex portuale e leader del movimento No green pass a Trieste. Abbiamo ancora tutti negli occhi le vergognose immagini del sit-in pacifico disperso dagli idranti della polizia, aggiungendo la repressione alla discriminazione. Puzzer, contattato dall’agenzia Ansa, ha spiegato le ragioni della protesta, ovviamente pacifica ma eminentemente simbolica: “Domani alle 11.15 è prevista la sentenza a Trieste, sul licenziamento. Sono qui per fare il possibile per dare voce alla mia situazione”. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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La sentenza del luglio 2023

Nel luglio del 2023, infatti, il giudice Paolo Ancora del Tribunale del lavoro triestino ha respinto il ricorso del portavoce del Clpt, Comitato lavoratori portuali di Trieste, dando invece ragione all’Agenzia del lavoro portuale del capoluogo friulano, e costringendolo anche a pagare anche 2.109 euro di spese processuali. Puzzer era stato allontanato il 16 aprile 2022, successivamente era stato, dapprima, sospeso fino al 30 aprile 2022 e, poi, licenziato per “assenza ingiustificata”, secondo l’azienda. Ora, appunto, si attende la sentenza d’appello. Le restrizioni per il Covid-19 e i vaccini obbligatori  finalmente, dopo anni, ora sono messi in discussione da più parti, ecco perché la vicenda di Stefano Puzzer indigna ancor di più. Peraltro, pur essendo regolarmente in possesso del Green pass, egli si era rifiutato di mostrarlo, decidendo poi di autosospendersi senza stipendio. Stefano Puzzer, che staziona regolarmente dinanzi la Camera dei Deputati oramai da 24 ore, mostra ai cronisti anche la breve lettera scritta di suo pugno e che riassume brevemente le ragioni del disagio che tuttora è costretto a vivere. (Continua a leggere dopo la foto)
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La lettera

Vi riportiamo il testo per esteso: “Io, Stefano Puzzer, ho deciso che il 15 ottobre 2021 giorno in cui entrava l’obbligo di esibire il Green pass per recarsi al lavoro, ho deciso di autosospendermi dal lavoro fino alla fine del periodo d’obbligo (30/4/22). ho comunicato alla ma azienda la mia decisione e nulla mi è stato contestato fino a marzo 2022. Io ero autosospeso senza ricevere lo stipendio ed il mio rientro era previsto per l’1/5/22. Il 17/4/22 il mio datore di lavoro ha deciso di licenziarmi con l’accusa di essere assente ingiustificato. Ora dopo aver perso il 1° grado di giudizio attendo l’appello che si terrà giovedì 8 febbraio alle 11,15 a Trieste. Io voglio solamente giustizia”.

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